|  Postattivazione Ipertrofica
 Un'innovazione 
        nell'allenamento che rivoluzionerà le vostre sessioni e il vostro 
        fisico.
 di Michael Gundillfoto di Michael Neveux
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Più grosso diventa un muscolo, più si immunizza contro un'ulteriore 
  ipertrofia ed i metodi tradizionali d'allenamento spesso non possono superare 
  questo ostacolo. Al contrario, dovete implementare delle strategie innovative 
  per stimolare ancora di più la crescita; la postattivazione è 
  uno di questi metodi. È una delle strategie più efficaci per indurre 
  una nuova crescita nei muscoli riluttanti ed è proprio il miglior metodo 
  per portare al pari con gli altri i gruppi carenti. 
Cosa è la postattivazione?
  La postattivazione è una tecnica che fa diventare i vostri muscoli temporaneamente 
  più forti di quanto sono naturalmente. Gli studi scientifici hanno mostrato 
  che quando i muscoli dei soggetti erano sottoposti ad una contrazione massimale, 
  erano assai più forti nella serie successiva alla data contrazione eseguita 
  con un carico minore. Quando la contrazione massimale è indotta per mezzo 
  di una stimolazione elettrica, gli scienziati parlano di "potenziamento 
  post-tetanico". Quando è indotta volontariamente, innesca un fenomeno 
  di postattivazione. Quindi il potenziamento post-tetanico e la postattivazione 
  non sono esattamente la medesima cosa. Per quanto i risultati possano essere 
  uguali, è diverso il modo attraverso il quale ci si arriva. Ovviamente 
  i bodybuilder saranno più interessati nel potenziamento della postattivazione.
  I risultati quasi immediati per la forza che seguono la postattivazione possono 
  andare dal 2 al 20%. Le ricerche occidentali riportano incrementi immediati 
  della forza in ragione variabile dal 2 al 5%, mentre gli studi orientali riportano 
  incrementi tanto alti quanto il 20%. La discrepanza si spiega facilmente. A 
  differenza di altri metodi, i risultati indotti dalla postattivazione sono di 
  gran lunga maggiori nei soggetti allenati che in quelli non allenati. Di conseguenza, 
  i principianti non possono aspettarsi molto dalla postattivazione, mentre i 
  bodybuilder di livello avanzato, nei quali è lentissima una crescita 
  ulteriore, avranno il massimo dei benefici.
Postattivazione in pratica
  Ecco un esempio del fenomeno della postattivazione. Ad alcuni studenti universitari 
  è stato chiesto di lanciare una palla medica di 3 kg rimanendo seduti 
  e sono state registrate le migliori performance per ciascuno. Poi è stato 
  loro chiesto di eseguire una singola serie massimale da cinque ripetizioni alla 
  panca piana con il carico più elevato possibile. Hanno riposato per quattro 
  minuti e poi hanno nuovamente lanciato la palla medica. In media avevano lanciato 
  la palla più lontano di 31,4 cm, un incremento del 5,4%. I soggetti che 
  erano stati più forti sulla panca piana hanno avuto il massimo dei miglioramenti.1 
  Se avessero aspettato per un'ora prima di lanciare ancora la palla, non avrebbero 
  avuto alcun miglioramento.
  Le tecniche di postattivazione sono ampiamente impiegate nelle discipline sportive. 
  Ad esempio, i velocisti possono eseguire alcune serie pesanti di squat alcuni 
  minuti prima di una gara per correre più velocemente. Quindi non c'è 
  dubbio che dopo le contrazioni massimali la capacità di una persona di 
  sollevare un carico che è più leggero dal 50 al 70% aumenta temporaneamente.2 
  La domanda è se il principio si applica al bodybuilding, nel caso che 
  il secondo carico sia molto di più di quello.
Lezioni da un brutto allenamento
   Se avete 
  qualche anno di allenamento sotto la cintura, probabilmente avete già 
  avuto esperienza degli effetti magici della postattivazione senza saperlo. Vi 
  viene in mente qualcosa leggendo la storia che segue? Dopo alcune serie di panca 
  piana pesante, vi rendete conto che i pettorali non hanno probabilmente recuperato 
  appieno dall'ultima sessione. Il bilanciere pare più peso del solito 
  e riuscite a fare 1-3 ripetizioni meno di quando andate bene. Piuttosto che 
  sprecare ancora energie con i pettorali, decidete di passare direttamente ai 
  tricipiti. Sorprendentemente il carico pare leggero e superate tutti i vostri 
  record per questo gruppo muscolare. Inoltre, potete sentire i tricipiti come 
  non era successo mai. Il pompaggio dei tricipiti arriva al massimo di ogni tempo.
Se avete 
  qualche anno di allenamento sotto la cintura, probabilmente avete già 
  avuto esperienza degli effetti magici della postattivazione senza saperlo. Vi 
  viene in mente qualcosa leggendo la storia che segue? Dopo alcune serie di panca 
  piana pesante, vi rendete conto che i pettorali non hanno probabilmente recuperato 
  appieno dall'ultima sessione. Il bilanciere pare più peso del solito 
  e riuscite a fare 1-3 ripetizioni meno di quando andate bene. Piuttosto che 
  sprecare ancora energie con i pettorali, decidete di passare direttamente ai 
  tricipiti. Sorprendentemente il carico pare leggero e superate tutti i vostri 
  record per questo gruppo muscolare. Inoltre, potete sentire i tricipiti come 
  non era successo mai. Il pompaggio dei tricipiti arriva al massimo di ogni tempo.
  Il primo pensiero è che la forza extra dei tricipiti sia dovuta al fatto 
  che non li avete affaticati come al solito durante la sessione più breve 
  per i pettorali, cosa parzialmente corretta. Concludete che per una crescita 
  ottimale dei tricipiti può essere saggio allenarli separatamente, senza 
  dovere sopportare l'affaticamento indotto dall'allenamento per i pettorali. 
  Riorganizzate la tabella d'allenamento ed iniziate ad allenare le braccia da 
  sole. Tuttavia, dopo alcune settimane, vi rendete tristemente conto di non riuscire 
  più a ritornare alla sensazione e al pompaggio che avevate il giorno 
  in cui tagliaste l'allenamento dei pettorali. Né siete capaci di usare 
  quel carico elevato che usaste quel giorno. Perché?
  La risposta è la postattivazione. Le poche serie pesanti di panca piana 
  hanno postattivato i tricipiti. Come risultato, sono temporaneamente diventati 
  più forti di quello che possono essere senza postattivazione. Non è 
  possibile portarli al magico stato con le normali tecniche d'allenamento.
 Altri 
  esempi dal bodybuilding della postattivazione
Altri 
  esempi dal bodybuilding della postattivazione
  Magari avete osservato il fenomeno opposto. Per costringere i pettorali a crescere 
  ancora, avete deciso di preaffaticare i muscoli con alcune croci ai cavi prima 
  di fare la panca piana. Vi siete subito resi conto che è molto doloroso 
  iniziare l'allenamento in quel modo. Probabilmente i pettorali bruciavano tanto 
  intensamente con un carico che di solito usavate facilmente se facevate la panca 
  piana per prima. Non è necessariamente una cosa negativa - significa 
  soltanto che i muscoli non si stanno allenando in modo ottimale quando non li 
  avete sottoposti precedentemente al carico di lavoro pesante della panca piana.
  Similmente, avete notato che la schiena non è mai forte come quando avete 
  eseguito qualche serie pesante di stacchi prima di allenarli direttamente? La 
  medesima cosa vale per i femorali. Adesso potete vedere che la postattivazione 
  - o la sua mancanza - spiega molti degli strani fenomeni osservati durante le 
  sessioni. Anche se gli scienziati non si sono mai presi la briga di dimostrare 
  che la postattivazione potrebbe essere utile nel bodybuilding, l'esperienza 
  ci insegna che lo è.
Spiegazione degli incrementi di forza indotti dalla postattivazione
  Sebbene il fenomeno della postattivazione sia ben conosciuto, le sue spiegazioni 
  rimangono oscure. Quello che sappiamo con certezza è che non è 
  un'alterazione psicologica. Usare un carico pesantissimo e poi uno più 
  leggero crea un importante contrasto che potrebbe influenzare la percezione 
  del carico da parte dell'atleta; in ogni caso, i ricercatori hanno ripetutamente 
  mostrato il potenziamento post-tetanico in laboratorio e in muscoli isolati, 
  scartando l'ipotesi che l'intervento psicologico rivesta un ruolo preponderante.
  Ecco un sommario di quello che gli scienziati hanno scoperto sulle alterazioni 
  indotte dalla postattivazione a livello cellulare:
 1) Aumento della sensibilità al calcio. 
  Quando il calcio intracellulare viene liberato velocemente, le fibre muscolari 
  si contraggono. Un carico pesantissimo potenzia temporaneamente la sensibilità 
  al calcio, cosa che è più probabilmente dovuta alla fosforilazione 
  della miosina. Di conseguenza, per la medesima quantità di calcio rilasciata, 
  un muscolo in stato postattivato reagirà con maggiore potenza di un muscolo 
  in uno stato normale.
  2) Sono reclutate più fibre. Pertanto 
  la forza può essere fatta salire alle stelle.
  3) La funzionalità del sistema nervoso centrale 
  (SNC) è potenziata. La postattivazione non è limitata 
  ai muscoli stimolati. Questo perché il SNC è "risvegliato" 
  da un carico molto pesante. Dunque perfino i muscoli vicini traggono vantaggi 
  dalla postattivazione. Per esempio, anche se i polpacci non sono molto coinvolti 
  durante lo squat, non sarete mai più forti nel calf raise in piedi quanto 
  lo siete subito dopo alcune serie molto pesanti di squat. Allora, se volete 
  portare i polpacci al pari con il resto del corpo, è uno sbaglio allenarli 
  proprio all'inizio della sessione. Quel punto è una parte del dogma della 
  priorità, che discuterò con maggiori dettagli più avanti.
  4) Le unità motorie sono sincronizzate. 
  Un'unità motoria è composta da tutte le fibre muscolari che sono 
  controllate da un singolo motoneurone. La sincronizzazione è un argomento 
  molto controverso, ma c'è una maniera ottima per risincronizzare le unità 
  motorie ed è per mezzo della postattivazione.
   Le unità 
  motorie sono sincronizzate naturalmente, ma se rimanessero in quel modo, sarebbe 
  difficilissimo scrivere con una penna perché le mani e il resto del corpo 
  si scuoterebbero intensamente. Per prevenire i tremori, le unità motorie 
  sono disincronizzate, probabilmente da parte delle cellule di Renshaw.3 Tale 
  disincronizzazione, anche se positiva durante i movimenti a bassa intensità 
  - è funesta quando state sollevando un carico elevato. Immaginatevi durante 
  un tiro della fune dove nessuno degli sforzi dei componenti della squadra è 
  sincronizzato. La squadra perderà inevitabilmente.
Le unità 
  motorie sono sincronizzate naturalmente, ma se rimanessero in quel modo, sarebbe 
  difficilissimo scrivere con una penna perché le mani e il resto del corpo 
  si scuoterebbero intensamente. Per prevenire i tremori, le unità motorie 
  sono disincronizzate, probabilmente da parte delle cellule di Renshaw.3 Tale 
  disincronizzazione, anche se positiva durante i movimenti a bassa intensità 
  - è funesta quando state sollevando un carico elevato. Immaginatevi durante 
  un tiro della fune dove nessuno degli sforzi dei componenti della squadra è 
  sincronizzato. La squadra perderà inevitabilmente.
  La sincronizzazione consiste in una razionalizzazione del reclutamento delle 
  unità motorie, cosa che potrebbe dare, come effetto collaterale, dei 
  tremori. Grazie a Milner-Brown, sappiamo che la stimolazione si può allenare.4 
  Perciò abbiamo bisogno di forzare le cellule di Renshaw a diminuire il 
  proprio tono. Ci sono modi per farlo con i farmaci e potete arrivarci pure con 
  una variazione della tecnica di postattivazione. 
  5) Aumento del ritmo di sviluppo della forza (RFD). 
  All'interno di un muscolo postattivato la trasmissione della forza è 
  accelerata. È come un'automobile che impiega 5 secondi invece di 10 per 
  arrivare a 180 km all'ora - cosa che ottimizzerebbe le possibilità dell'autista 
  di vincere una corsa con un percorso brevissimo. È probabile che il potenziamento 
  della sensibilità al calcio e la sincronizzazione siano spiegate almeno 
  in parte dall'aumento del RFD.
  Con un numero maggiore di fibre muscolari coinvolto e con ogni fibra che è 
  più efficiente, lo stato postattivato è il livello più 
  alto che i bodybuilder possono raggiungere per innescare una crescita massima.
Postattivazione ed affaticamento
  Il principale nemico dei benefici della postattivazione è l'affaticamento 
  muscolare. Sia la postattivazione sia l'affaticamento si verificano nel medesimo 
  momento ma non con lo stesso ritmo. All'inizio la postattivazione predomina. 
  In seguito, dopo l'affaticamento, sopraggiungono i benefici della postattivazione. 
  È quello che è accaduto nell'esempio discusso prima della panca 
  piana e dei tricipiti. Dopo soltanto pochissime serie pesanti di panca piana, 
  i tricipiti sono postattivati senza troppa interferenza dell'affaticamento. 
  Dopo un allenamento completo per i pettorali, comunque, è improbabile 
  che notiate la postattivazione perché predomina l'affaticamento, perfino 
  se i tricipiti sono postattivati. Perciò c'è una linea sottile 
  tra la postattivazione ottimale e l'affaticamento. Questo è il motivo 
  per il quale la maggioranza dei bodybuilder traggono raramente benefici completi 
  dalla postattivazione. Il trucco, allora, è sbarazzarsi di quel fattore 
  casuale e ricavare benefici maggiormente sistematici dalla postattivazione.
  Spero che questa discussione preliminare vi abbia aiutato a comprendere alcune 
  delle esperienze strane ed inspiegate che avete osservato durante le sessioni. 
  Ricordate che mettere un muscolo in uno stato postattivato è la tecnica 
  più favorevole in assoluto per forzarne la crescita. Di seguito vedremo 
  che la postattivazione è la tecnica più utile per risolvere il 
  problema di un gruppo muscolare carente.
 Supercaricate 
  i muscoli con il potenziamento ipertrofico
Supercaricate 
  i muscoli con il potenziamento ipertrofico
  Se fossi Mel Gibson nel film "Conspiracy Theory", potrei pensare che 
  c'è una trama per impedirmi di migliorare i miei gruppi carenti. Ciò 
  spiegherebbe perché in palestra si trasmettono informazioni sull'argomento 
  assai inutili. Un esempio è il cosiddetto principio della priorità; 
  per esempio, il consiglio di allenare i polpacci per primi durante una sessione, 
  quando si è freschi, non affaticati e ancora concentrati. Questo, ci 
  viene detto, è molto più produttivo che allenare i polpacci dopo 
  che si sono allenati gli altri gruppi muscolari, come i quadricipiti. Perché 
  sostengo che l'applicazione della teoria della priorità è destinata 
  a fallire? La scienza può aiutare a risuscitare gruppi muscolari comatosi?
Problemi inerenti il principio della priorità
  Il principio della priorità sembra logico. Si può esercitare una 
  maggiore tensione su un muscolo quando è riposato, all'inizio dell'allenamento, 
  rispetto a quanto siete stanchi, al termine della sessione. Purtroppo, quando 
  mi guardo intorno nella palestra dove mi alleno, posso soltanto concludere che 
  la stragrande maggioranza dei bodybuilder là non riesce a sbloccare lo 
  sviluppo dei muscoli carenti proprio perché seguono questo principio 
  semplicistico. Il fiasco non è solo dei bodybuilder dilettanti. Altrimenti, 
  perché vedremmo professionisti che si piazzano male a causa dei soliti 
  punti carenti anno dopo anno nonostante tutti gli steroidi, il Synthol, il Kinoselen 
  e l'Esiclene?
  Naturalmente non è facile risvegliare un gruppo muscolare carente dal 
  suo coma e farlo iniziare a crescere: in ogni caso, il principio della priorità 
  porta il muscolo debole in una posizione ancora più debole dal punto 
  di vista meccanico perché ignora i benefici della postattivazione. Addirittura 
  vanifica il potenziamento dei gruppi muscolari comunemente più deboli, 
  come polpacci e braccia. Ad esempio, i polpacci sono al massimo della loro forza 
  dopo una serie di squat pesante, i tricipiti sono più forti dopo una 
  pesante serie di panca, e i bicipiti sono più forti dopo una pesante 
  serie di stacchi. Tuttavia il principio della priorità dice di non fare 
  lo squat, la panca piana o gli stacchi prima di allenare i polpacci, i tricipiti 
  o bicipiti.
Chi trae maggiori benefici dal potenziamento?
  Un muscolo è reso temporaneamente più forte dall'impiego di un 
  carico medio se lo si stressa con un carico pesantissimo poco prima di eseguire 
  il sollevamento in questione. Questo è il potenziamento tramite postattivazione. 
  Il potenziamento muscolare aumenta la forza dal 2 al 20%, secondo la letteratura 
  scientifica.5 I miglioramenti dei principianti sono più vicini al 2-5%, 
  mentre i bodybuilder più forti arrivano verso il 20%. Quindi più 
  forti siete all'inizio, più è probabile che ricaviate dei benefici 
  dalla postattivazione. Ciò fa sobbalzare i veterani dell'allenamento 
  con i pesi e prendete nota della cosa perché la maggioranza delle tecniche 
  ha l'effetto opposto: i principianti ottengono molti risultati, i bodybuilder 
  di livello avanzato solo miglioramenti marginali.
  La spiegazione più probabile è che le fibre di tipo 2 siano più 
  sensibili al potenziamento di quelle di tipo 1. Più siete di livello 
  avanzato, più è probabile che le fibre di tipo 2 siano in maggiore 
  numero e di grandezza superiore. L'aumento della sensibilità può 
  essere dovuto, almeno in parte, all'elevato contenuto di calcio delle fibre 
  a contrazione veloce. Di conseguenza, la postattivazione non colmerà 
  la differenza di forza tra atleti di diverso livello. Al contrario, aumenterà 
  la differenza soprattutto a vantaggio dei più forti. È un'importante 
  occasione di crescita!
Potete ignorare la postattivazione?
  Se il potenziamento ha la capacità di aumentare drammaticamente la vostra 
  forza naturale, allora è un'arma a doppio taglio. Ovviamente non potete 
  esercitare tutta la vostra forza muscolare. Ci sono sempre riserve nascoste. 
  Anche se diventate più forti con l'avanzare della vostra anzianità 
  d'allenamento, ci saranno sempre quelle riserve che rimangono nascoste. Il potenziamento 
  vi permette di fare un gigantesco passo avanti.
  Cosa accade se ignorate il potenziamento attenendovi alle tecniche di allenamento 
  classiche? Rallentate la crescita. Anche se pensate che i carichi che usate 
  sono i più pesanti che un uomo possa impiegare, vi illudete soltanto. 
  Qual è l'utilità di allenare i bicipiti per mezzo del curl con 
  bilanciere sul quale sono caricati 68 kg quando potenzialmente potrebbero esserci 
  75-81 kg e l'esecuzione non risentirne? Se vi allenate senza le tecniche di 
  potenziamento, non sorprendetevi se non crescete tanto velocemente quanto desiderate, 
  soprattutto nei gruppi muscolari carenti.
Come applicare il potenziamento ai gruppi muscolari carenti
  Mettiamo che i vostri tricipiti non crescano. Non soltanto questo riduce il 
  volume delle braccia, ma limita pure quello di pettorali e spalle. Quindi per 
  uno o due mesi abbandonerete un po' di  allenamento 
  dei pettorali e delle spalle per portare al pari lo sviluppo dei tricipiti. 
  L'idea consiste nell'eseguire una serie pesante di distensioni sulla panca piana 
  per caricare di forza i tricipiti prima di allenarli direttamente. Avete bisogno 
  di essere più forti possibile il giorno che li allenate, quindi dovete 
  ridurre al minimo l'altro allenamento dei pettorali e delle spalle.
allenamento 
  dei pettorali e delle spalle per portare al pari lo sviluppo dei tricipiti. 
  L'idea consiste nell'eseguire una serie pesante di distensioni sulla panca piana 
  per caricare di forza i tricipiti prima di allenarli direttamente. Avete bisogno 
  di essere più forti possibile il giorno che li allenate, quindi dovete 
  ridurre al minimo l'altro allenamento dei pettorali e delle spalle.
  Magari avrete già notato, senza comprendere bene il motivo, che la panca 
  piana rende più forti i vostri tricipiti. Per conseguire un potenziamento 
  ottimale dovreste eseguire la panca per 4-6 ripetizioni. Sacrificate un po' 
  la forma di esecuzione per il carico. L'obiettivo è mettere quanto più 
  possibile sotto pressione i tricipiti, impiegando la forza ulteriore fornita 
  dai pettorali.
  Fate attenzione a riscaldarvi completamente. Due minuti di recupero e poi eseguite 
  un esercizio per i tricipiti con un carico pesante. Mi piace eseguire le estensioni 
  con manubrio ad un braccio per volta, da seduto. Allenate un braccio, riposate 
  un poco e poi passate all'altro tricipite.
  Dovreste eseguire la panca di nuovo per ricaricare la forza nei tricipiti? Non 
  necessariamente. Alcune persone possono trarre benefici dal potenziamento per 
  due o tre serie prima di dovere ricaricare i tricipiti, mentre altre devono 
  ricaricarli dopo solo una serie. È una cosa soggettiva. La bella cosa 
  del potenziamento è che si può dire con facilità se i muscoli 
  sono caricati. Se non siete sicuri, significa che avete sbagliato qualcosa.
  Anche tra gruppi muscolari diversi, potete dovere ridefinire le strategie. Come 
  ho accennato prima, gli effetti del potenziamento dipendono dalle distribuzioni 
  delle nostre fibre di tipo 2 - e ciascun muscolo presenta una diversa distribuzione 
  delle fibre veloci. Questo è il motivo per il quale potete potenziare 
  facilmente i quadricipiti pur avendo difficoltà con i femorali. Gli effetti 
  del potenziamento possono essere diversi tra le versioni destra e sinistra dei 
  medesimi muscoli. Ad esempio, il tricipite destro può trarre maggiori 
  vantaggi dal potenziamento rispetto a quello sinistro. Se la differenza è 
  significativa, consiglierei di effettuare un esercizio che allena simultaneamente 
  entrambi i tricipiti, come le estensioni con bilanciere da disteso, dopo che 
  vi siete potenziati.
  Se avete una differenza bilaterale di forza e scegliete di allenare un lato 
  per volta, quale lato dovreste stimolare per primo? Il buon senso suggerisce 
  di allenare il lato più debole quando siete più freschi di energie. 
  Il potenziamento ci dice diversamente. Ricordate che il potenziamento non si 
  verifica soltanto all'interno dei gruppi muscolari stimolati. Anche il sistema 
  nervoso viene potenziato dai carichi pesanti.
  Nelle mie sessioni, se inizio con il lato più debole, eseguo meno ripetizioni 
  per entrambe le parti che se cominciassi con quello più forte. Ciò 
  significa che il tricipite destro più forte può potenziare il 
  tricipite sinistro più debole se il carico e l'intensità sono 
  abbastanza elevate. Allenando prima il lato debole, posso non raggiungere quella 
  soglia di intensità critica, che si traduce in un segnale di potenziamento 
  più debole per il braccio destro.
  La soglia d'intensità è di importanza strategica per raggiungere 
  il potenziamento. Non voglio lasciarvi con l'impressione che non è facile 
  raggiungere lo stato potenziato e che lo raggiungerete ogni volta che tentate. 
  È una cosa ben stabilita nella letteratura scientifica: gli studi dimostrano 
  grandi variazioni soggettive.5 Inoltre molti soggetti sperimentali non riescono 
  a raggiungere lo stato potenziato oppure presentano effetti di varia natura.6,7,8,9
  Se vi allenate in maniera specifica per raggiungere tale stato, avrete più 
  successo. Purtroppo, però, ci saranno giorni in cui non accadrà. 
  Due integratori possono ottimizzare la vostra capacità di arrivare allo 
  stato di potenziamento. Sono l'efedra e il ribosio. Io preferisco il ribosio. 
  Ne uso otto grammi 45 minuti prima di allenarmi e con quella dose si deve fare 
  in maniera di prendere bevande ricche di carboidrati prima e durante le sessioni 
  per evitare l'ipoglicemia.
Imparare dai campioni
  Non pretendo di essere l'unico bodybuilder che usa il potenziamento. Larry Scott 
  descrive una famosissima superserie con il potenziamento per i tricipiti nel 
  suo libro Loaded Guns.10 Spiega che la sua superserie preferita per i tricipiti 
  sono le distensioni su panca con presa stretta e le estensioni ai cavi da inginocchiato. 
  Per il primo esercizio Larry dice: "Non mi preoccupo affatto della forma 
  di esecuzione. Il mio obiettivo principale è usare un carico pesantissimo." 
  Questo è esattamente come una persona può potenziare con maggiore 
  probabilità un muscolo. Per il secondo esercizio egli dice: "Accertatevi 
  che l'esecuzione sia perfetta. Io cerco di non barare affatto." Naturalmente 
  durante il secondo esercizio sfrutta tutta la forza in più che ha accumulato 
  con il primo. Gli effetti del potenziamento sono più forti se il contrasto 
  tra i due carichi è al massimo possibile. Ciò spiega l'esecuzione 
  precisa che Larry impiega per il secondo movimento. Con un'esecuzione precisa 
  ricaverete di più dai tricipiti potenziati, nonostante l'affaticamento. 
  Questa è una raffigurazione perfetta del potenziamento.
  Larry non riposa tra i due esercizi, che è un'idea per una possibile 
  variante, ma voi potete anche fare due minuti di recupero. Ancora una volta, 
  è l'ora di determinare quale possibilità si adatta meglio a ciascun 
  gruppo muscolare. Non so se Larry era cosciente di usare l'effetto ritardato 
  del potenziamento. Io sostengo un approccio globale. Dovete avere quanto più 
  successo possibile per raggiungere questo stato magico nei muscoli che state 
  lavorando.
 Alcuni 
  esempi di esercizi di potenziamento
Alcuni 
  esempi di esercizi di potenziamento
  Per i polpacci innescheranno il potenziamento lo squat pesante o la pressa per 
  le gambe. Per i bicipiti femorali consiglio gli stacchi parziali pesanti con 
  le gambe semitese. Gli stacchi standard possono essere usati per potenziare 
  la parte superiore ed inferiore della schiena. Per i tricipiti consiglio o la 
  panca piana con presa ampia oppure con presa stretta. Per i bicipiti gli stacchi 
  parziali o le trazioni alla sbarra parziali con presa stretta e sovraccarico 
  pesante.
  Per quanto riguarda i pettorali e i quadricipiti, uso altre varianti delle tecniche 
  di postattivazione, che descriverò nella seconda parte di questa serie. 
  Per adesso ecco un'altra variante per le spalle.
Lavorare con un arco di movimento breve
  È difficile determinare il modo migliore per indurre il potenziamento 
  in ciascun muscolo. Una possibile strategia è allenare i muscoli con 
  carichi pesantissimi lungo un arco di movimento limitato. I ricercatori hanno 
  mostrato che è più facile raggiungere il potenziamento ed il potenziamento 
  è assai maggiore se si allena un muscolo secondo un arco di movimento 
  ridotto invece che con una posizione di allungamento. Più allungato è 
  il muscolo, più il potenziamento è ridotto. Ho visto che questa 
  strategia funziona molto bene per le spalle, ma può essere impiegata 
  per ogni altro gruppo muscolare. Se eseguita correttamente, chiunque può 
  avere un aumento immediato di 4-9 kg alle spinte per i deltoidi. Sarà 
  comunque più sicuro provare la tecnica ad una Smith machine.
  Sistemate una panca in modo che il bilanciere scenda verso il centro della testa 
  e non dietro la nuca. Così vi allenerete sfruttando solamente la parte 
  superiore della traiettoria delle spinte. Dovete abituarvi al movimento per 
  evitare che il bilanciere vi cada sulla testa (non sorprendetevi se vi succede 
  le prime volte). Il carico che usate con questa tecnica sarà assai più 
  pesante di quello che impiegate normalmente. Per ogni serie l'obiettivo è 
  aggiungere quanto più peso potete, anche se dovete ridurre ulteriormente 
  l'arco di movimento. La tensione sulle spalle dovrebbe essere quanto più 
  alta possibile. Consiglio dalle tre alle sei serie con 3-8 ripetizioni. Se applicate 
  correttamente lo schema del piramidale, ossia se avete generato la massima tensione 
  con il minimo affaticamento, il carico massimale che usavate prima per il lento 
  dietro con arco completo di movimento ora dovrebbe essere leggerissimo. Di solito 
  si riesce ad arrivare a fare 3-5 ripetizioni con questo carico massimo.
  Nella prossima parte di questa serie descriverò altri modi per trarre 
  tutti i vantaggi dal potenziamento.
Articolo
 pubblicato con permesso di Olympian's News / Iron Man magazine edizione
 italiana, Copyright by Olympian's News 1990-2020.  
Bibliografia
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