martedì 5 marzo 2019

Rachel McLish Donna leggendaria

Trentaquattro anni dopo aver vinto il primo Ms. Olympia, 
Rachel McLish fa ancora girare la testa


di Lonnie Teper,  Fotografie di Michael Neveux,  Acconciatura e trucco di Yvonne Ouellette

Il tempo è stato molto clemente con Rachel McLish. Quasi 38 anni dopo aver vinto il primo Ms. Olympia, svoltosi a Filadelfia nel 1980, e 34 anni dopo essersi ritirata improvvisamente dopo essere giunta seconda dietro Cory Everson al Ms. O del 1984, la McLish è ancora attraente.
     Oggi, a quasi 64 anni (ne aveva 22 quando Arnold Schwarzenegger le porse la prima corona di Ms. O, fate il conto) Rachel suscita gli stessi sguardi reverenti che suscitava due decenni fa. Quando era la stella del bodybuilding femminile pesava 58 kg, per 169 cm, oggi ha ancora lo stesso peso, più o meno 2 kg.
     Lo storico della IFBB femminile Steve Wennerstrom ricorda l’effetto della McLish sull’industria del settore. “Rachel era l’immagine perfetta per il nuovo sport. Ovviamente, il bodybuilding femminile si è evoluto da quando ha vinto il primo Ms. Olympia ma allora Rachel aveva abbastanza massa muscolare ben definita da distinguerla dalle donne dei concorsi di bellezza
Foto di Michael Neveux
     “Ciò, insieme alla sua grande bellezza e a un carattere molto competitivo, ne fecero subito una stella del bodybuilding femminile. In quegli anni la presenza sui media di Rachel ne fecero un simbolo del bodybuilding e la sua presenza avvincente esercitò un effetto considerevole su legioni di donne che si avvicinavano allo sport usando la sua immagine come motivazione”.
     Oltre che campionessa di bodybuilding, la McLish è stata scrittrice e attrice di successo (“Pumping Iron II”, “Aces, Iron Eagle III”, “Ravenhawk”) e stilista di corsetti; il suo acclamato video sull’allenamento “In Shape With Rachel McLish” è arrivato al terzo posto delle classifiche video nazionali e continua a vendere bene. L’altro suo video l’ha vista in azione insieme ad Arnold in “Shape Up With Arnold”.

 






     Ci siamo incontrati al Jerry’s Deli di Studio City, California, venerdì 13 gennaio, in un giorno luminoso e ventilato. Abbiamo mangiato insieme e fatto l’intervista. Io ho ordinato un panino con pollo più le patatine fritte obbligatorie e una Diet Cherry Coke. Rachel, sorpresa, ha ordinato un’insalata di tonno piccola, con cetrioli. Tuttavia, prima di lasciare la tavola calda ha ceduto a una pasta dolce senza crema. Ovviamente, ogni tanto può permettersi di concedersi queste prelibatezze.     Nel corso degli anni ha partecipato a molti programmi televisivi ed è stata ospite di Oprah, David Letterman, Larry King, Regis Philbin e altri. La McLish ha bisogno di un furgone per trasportare tutti i premi che ha vinto; l’ultimo è stato la sua introduzione nella World Gym Hall of Fame che avverà durante l’Arnold Fitness Weekend all’inizio di marzo.
Foto di Michael Neveux
     Al momento si sta preparando al lancio del suo terzo libro T L C… Tighter and Leaner to the Core e la foto meravigliosa di Michael Neveux sulla copertina di questo numero segna la sua 68ª copertina nel mondo.
     LT: È difficile credere che sono passati 34  anni dalla tua vittoria al primo Ms. Olympia. Partecipasti alla tua prima gara nello stesso anno.
     RM: Sì. Partecipai agli United States Women’s Championships di Atlantic City, e vinsi. Era una gara di livello mondiale perché c’erano concorrenti internazionali. Diventò la mia opportunità per presentare al mondo questo “strano” fenomeno detto bodybuilding femminile. L’Olympia fu la mia seconda gara.

Mi ero allenata per sei mesi [per il Ms. Olympia ‘84],
ero scesa all’8% di grasso corporeo. Dissi:
“Se è questo quello che volete,
io non voglio averci niente a che fare, ci vediamo”.
Non ho mai guardato indietro.


     LT: Da quanto tempo ti allenavi?
     RM: Dunque, quando andavo al college [Pan American University di Edinburg, Texas] lavoravo al centro benessere di McAllen. Il centro era distante 10 km dalla scuola e avevo 10 minuti per andare dalla scuola al lavoro.
     Le donne si allenavano lunedì, mercoledì e venerdì; gli uomini negli altri giorni. Ho lavorato lì per tutta la durata del college. Quando mi sono diplomata [in educazione fisica e salute] mi sono messa in società con il proprietario della palestra e abbiamo aperto un centro benessere a Harlingen [dove Rachel era nata e cresciuta].
     Si chiamava Sport Palace Association e aveva 1.500 iscritti. Fu un grande successo, così decidemmo di aprire altre due strutture, una a Corpus Christi e una a Brownsville. Era il 1980.
     LT: Lo stesso anno in cui hai indossato per la prima volta un costuma da posa. Come è successo?
     RM: Allora Lisa Lyon era la più popolare, vidi il suo corpo e pensai che fosse bello. Lisa aveva un passato come ballerina, e anch’io [la McLish ha studiato ballo per 10 anni]; le piaceva il flamenco e anche a me piaceva il flamenco. Era una donna molto simile a me.
     Stava per organizzare la prima gara “vera” di bodybuilding femminile: gli United States Women’s Championships. Fino ad allora c’erano state solo gare molto piccole.
     Il direttore della palestra, Javier Gutierrez, mi faceva sempre vedere queste riviste con le gare femminili e continuava a dirmi che dovevo gareggiare anch’io.
     La ragione per cui decisi di iscrivermi fu duplice: l’apertura del nostro nuovo centro benessere coincideva con la gara che sarebbe stata trasmessa in TV su “Sportsworld”. Un titolo del genere mi avrebbe permesso di promuovere lo stile di vita definitivo del fitness che le donne potevano accogliere per sempre.
     Ovviamente, questo “nuovo” sport, questo nuovo fenomeno che stavano pubblicizzando come uno spettacolo di mostri, non era nuovo per me. Facevo bodybuilding da molto tempo prima che lo chiamassero bodybuilding. La strada migliore per avere il corpo dei tuoi sogni passa solo dall’allenamento con i pesi, che io chiamo anche attività fisica concentrata. Se si vuole andare dal punto A al punto B nel modo più efficace possibile bisogna fare così. Io presi le cose sul serio, come faccio tuttora.
     LT: Beh, sei stata sicuramente ripagata. Eccoti qui, appena dopo un servizio da copertina, 26 anni dopo.
     RM: Ho sempre voluto essere un esempio vivente di quello che predico, niente ipocrisia. Penso che sia una cosa molto importante.
     LT: Dopo cinque mesi di gare diventi Ms. Olympia. Descrivi che sensazione hai provato.
     RM: Non so dirti come mi sentii alla prima gara perché cinque mesi dopo, all’Olympia, ero già una professionista esperta [ride]. Mi ricordo perfettamente che nella prima gara mi tremavano le ginocchia. Dovevo contrarre i muscoli per impedire alle ginocchia di saltare su e giù [ride ancora], ero molto nervosa.
     LT: Allora eri timida?
     RM: Per niente, facevo la ballerina e la cheerleader, quindi sapevo come stare su un palco. La cosa mi piacque molto, avere già esperienza di palco mi aiutò perché le cose non furono molto diverse.
     LT: Non hai tremato troppo perché hai portato a casa il titolo. Poi fu la volta dell’Olympia.
     RM: Sì, Arnold mi porse il trofeo. C’era anche Franco Columbu. Pensai: “Eccoci, ce l’ho fatta”. Fu la sensazione più incredibile della mia vita. Voglio parlare ancora di Atlantic City. La prima persona che incontrai fu Pete Grymkowski e dissi “Oh mio Dio!”. Lo avevo visto nelle riviste, aveva un corpo incredibile. Vedere un bodybuilder professionista per la prima volta è un momento molto motivante.
     LT: Hai cominciato subito ad apparire sulle copertine delle riviste?
     RM: No, perché il bodybuilding femminile era uno sport troppo nuovo. Però otto mesi dopo fui la prima donna copertina da sola su Muscle & Fitness che fece subito un servizio sulla mia vittoria.
     LT: Sei passata da neofita e stella nel giro di pochi mesi.
     RM: Agli Women’s Championships c’era la UPI, c’era la Associated Press. C’erano troupe cinematografiche provenienti da molti paesi, come Svezia e Giappone. Dopo la vittoria le mie fotografie apparvero sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Ciò fece conoscere il mio nome in tutto il mondo. Ero lanciata, con o senza Ms. Olympia.
     LT: A quel punto eri ancora nel settore dei centri benessere?
     RM: Lo fui fino alla vittoria al Ms. Olympia. Passavo molto tempo in California, avevo dei cugini che vivevano là. Come sai, un centro benessere non va avanti da solo, ci dedicavo 12 ore il giorno, bisogna essere sempre presenti. È un servizio. Dovetti prendere una decisione. Vendetti le mie azioni della società e mi trasferii in California. Era il 1981. Prima mi sistemai a Brentwood, poi ho comprato casa a Woodland Hills.
     LT: Vincesti gli IFBB Pro World Championships del 1982 e poi il tuo secondo titolo Olympia nello stesso anno. Poi ci fu la Caesar’s World Cup di Las Vegas nel 1983 che si concentrò sul film controverso “Pumping Iron II”. Ti piazzasti terza dietro Carla Dunlap e Tina Plakinger. Ovviamente è il film che fece conoscere a tutti noi Bev Francis.
     RM: Trovo quel film molto disonesto. Fu montato per cercare di creare una controversia, che non esisteva. Fui descritta in un modo pessimo. Ero dipinta come quella che cercava di bloccare la crescita del bodybuilding femminile. Non era affatto vero.
     Mi allenavo duramente come tutte le altre, Bev era campionessa del mondo di powerlifting, quindi era molto più muscolosa di chiunque altra. Il film era molto fuorviante e non fece altro che danni per questo sport. Fu l’inizio delle vittorie appannaggio delle donne più muscolose.
     Comunque, a dire il vero, il film debuttò al Festival di Cannes e probabilmente fu la cosa più divertente della mia vita. A difesa del regista e dei produttori, il film ebbe una grande eco mediatica. Camminammo sul tappeto rosso e tutto il resto. Fu un altro bel regalo del bodybuilding. “Pumping Iron II” fu un vero docudramma, non un documentario, però fu divertente farlo.



Foto di Michael Neveux
     LT: Lo ricordo. Per i centri benessere Bally’s, giusto? “L’allenamento è il migliore dei cosmetici”.     LT: La tua gara successiva, il Ms. Olympia ’84 fu anche la tua ultima. Finisti seconda dietro Cory Everson e, a 26 anni, ti ritirasti dalle competizioni.
     RM: Esatto. Cory si presentò 7 kg di muscoli più pesante dell’anno precedente. Gli anni precedenti era molto magra, poi si presentò molto più grossa, con molta massa muscolare.
     Mi dissero che ero troppo piccola. Beh, se la mancanza di massa era la critica principale al mio fisico sarei dovuta arrivare ultima. Mi sembrava di essere enorme [ride]. Mi ero allenata per sei mesi, ero scesa all’8% di grasso corporeo. Dissi: “Se è questo quello che volete, io non voglio averci niente a che fare, ci vediamo”. Non ho mai guardato indietro.
     Una porta chiusa ma se ne aprirono altre. Nel 1985 ottenni un contratto con la Health and Tennis Association of America. Feci molte pubblicità e una di esse fu nominata per un premio Clio, l’Oscar delle pubblicità.
     RM: Proprio così [ridono entrambi]. In seguito ho fatto un accordo con K-Mart Corporation per creare la Body Co. Che è diventata la linea di abbigliamento sportivo più venduta nel paese, in meno di tre anni. Ne ho fatto parte per sette anni.
     LT: Il tuo primo libro Flex Appeal uscì nel 1984 e andò molto bene. Parlava delle gare?
     RM: Un po’. Era un libro per il mercato generale che entrò nell’elenco dei best-seller del New York Times. Parlava delle basi dell’allenamento: come allenarsi in modo appropriato, come mangiare. C’era anche un piccolo capitolo sull’elemento agonistico dello sport, con informazioni su come mi preparavo per le gare.
     LT: E il libro successivo?
     RM: Si chiamava Perfect Parts e uscì quattro anni dopo Flex Appeal. Era una versione semplificata di Flex Appeal che era molto dettagliato. In Perfect Parts ho dedicato un capitolo a ogni parte corporea mostrando come le persone possono allenarsi in appena 15 minuti il giorno e ottenere grandi risultati perché poco può fare molto quando ci si allena correttamente con i pesi.
     LT: Sta per uscire il tuo terzo libro.
     RM: Sì, ci sto lavorando. T L C… Tighter and Leaner on the Core e la sezione sull’addome non ha niente a che vedere con Pilates.
     È poco più che un manuale. Basta guardarsi intorno per vedere tutti questi “esperti” di fitness. Questo sovraccarico di informazioni, così tanta confusione. Ho cercato di semplificare le cose.
     Parla di tutto quello che ho imparato sull’allenamento e l’alimentazione corretta e parla anche della propria spiritualità.
     LT: Qual è secondo te il regime di allenamento migliore per le donne?
     RM: Esistono molti modi per cercare di mettersi in forma e, cosa più importante, per restare in forma. Chiunque può dedicare alcune settimane della propria vita al mettersi in forma, la cosa difficile è restarci.
     LT: Assolutamente. Un corpo davvero bello lo è per tutto l’anno. Ancora non riesco a credere a quanto è diverso l’aspetto di alcuni agonisti poche settimane dopo una gara, oppure pochi mesi prima. Molte persone hanno perso delle ottime occasioni con Michael Neveux perché erano troppo fuori forma quando Michael voleva fare un servizio fotografico.
     Immagino che tu sia stata sempre pronta, o quasi, a fare delle fotografie ogniqualvolta ne avevi bisogno.
     RM: Sì, nel corso degli ultimi 30 anni il mio peso non è mai oscillato di più di 5 kg. Dammi una settimana, due al massimo, per prepararmi e sono pronta. Dipende tutto dal tuo stile di vita.



Foto di Michael Neveux
     LT: Mangiavi bene anche quando eri piccola?     LT: Quali tipi di routine funzionano meglio per te?
     RM: Gli stessi che funzionano per tutti. Non si possono ignorare alcune parti corporee. Certo, abbiamo tutti delle parti corporee preferite ma ci si deve allenare per l’equilibrio complessivo. Non si possono ignorare dei movimenti perché potrebbero essere scomodi.
     Nella mia sessione fotografica con Michael ho dovuto fare degli esercizi che odio, gli squat per esempio [ride]. Movimenti di potenza. Però in parte è stato bello tornare a eseguirli.
     Ci sono dei modi per conservare un buon livello di fitness andando in palestra due volte la settimana. Sì, è possibile. Basta aggiungere un qualche tipo di allenamento integrativo: camminare, nuotare e altri tipi di attività, così non si deve passare tutto il tempo in palestra.
     Tre volte la settimana in palestra, un paio di serie efficaci, concentrate, è probabilmente il modo più fattibile. Fate un po’ di aerobica nei giorni di riposo o dopo l’allenamento con i pesi. Aggiungete un buon programma alimentare e sarete molto felici dei risultati.
     RM: Sì. Mio padre faceva il pescatore. Vivevamo sulla costa del golfo del Messico, mangiavamo pesce freschissimo. Quando ero piccola non sapeva neanche cos’era il condimento per insalata, usavamo il succo di limone o di lime.
     LT: Durante la preparazione all’Olympia mangiavi in modo molto diverso da quello che hai appena detto?
     RM: No. Oggi si fa un gran parlare degli alimenti con indice glicemico alto o basso ecc. ecc.. Il cibo buono e salubre non ti deluderà mai.
     Ora che sono più vecchia ho aumentato un po’ i grassi nella dieta, ho bisogno di acidi grassi essenziali, omega-3 e omega-6, perché fanno la differenza. Inoltre, in questo modo il cibo ha sapore molto migliore e il processo di dimagrimento è molto meno frustrante.

Il programma rapido T L C*

     Avete fretta, avete i minuti contati, però siete comunque determinati a fare il vostro allenamento. Volete entrare e uscire dalla palestra nel modo più veloce ed efficace possibile. Ecco alcuni consigli per organizzare il vostro tempo e i vostri sforzi. Prima di tutto, dovete andare in palestra (a volte è la parte più difficile)!
     1) Determinate in anticipo il tipo di allenamento o di esercizi che vorreste fare.
     2) Siate flessibili. Abbiate un esercizio di riserva nel caso l’attrezzatura che vi serve sia occupata oppure passate subito all’esercizio successivo. Non fatevi distrarre da cose che possono distogliervi dal vostro obiettivo immediato di completare l’allenamento in modo rapido ed efficiente. Anche se alla fine vi allenate solo pochi minuti, succedono molte cose positive nel corpo quando sviluppate questa determinazione costante (e in questo caso è meglio di niente).
     3) Riscaldatevi sempre. Bastano tre minuti di corsa leggera sul tapis roulant.
     4) Cominciate dai movimenti per la sezione centrale del corpo perché riscaldano ulteriormente il corpo, poi proseguite con i movimenti di potenza.
     5) Terminate l’ultima ripetizione dell’ultima serie per ogni parte corporea con un allungamento prolungato prima di rilasciare il carico. Bastano pochi secondi per inserire questo passo molto importante.
     6) Se, per qualche ragione, capite che è impossibile completare l’allenamento rapido come previsto, passate immediatamente al piano B, cioè allenare una parte corporea diversa oppure, ancora meglio, scegliete un attrezzo per l’aerobica (non necessariamente il vostro preferito) e fate un buon allenamento aerobico.
     7) Soprattutto, una volta entrati in palestra non uscite prima di aver fatto quello per cui siete entrati: un grande allenamento concentrato! Ricordatevi anche che una volta intraprese le ripetizioni e le serie effettive dovete mantenere costante il ritmo: concentratevi su ogni ripetizione e non correte, però sbrigatevi a passare al movimento successivo.
     8) Se avete optato per il piano B e farete un allenamento aerobico, aumentate un po’ l’intensità e fate un allenamento migliore, più intenso, di quello che avevate previsto originariamente.

Allenamento rapido per tutto il corpo in 35 minuti


     Eseguite questa routine 3-4 volte la settimana, facendo uno o due giorni di riposo fra gli allenamenti:
Sezione centrale
Rassodante per gli addominali gomiti alle ginocchia 2 x 25
Crunch con arco di movimento completo     2 x 25
Iperestensioni          1 x 15
Allungamenti con schiena piegata modificati    2 x 10 secondi
Parte superiore del corpo
Trazioni alla lat machine (non dimenticate l’allungamento prolungato dopo l’ultima ripetizione)       3 x 12-15
Flessioni alle parallele (con o senza assistenza)   3 x 12-15
Distensioni per il petto con manubri o alla macchina    2 x 9-12
Rematore ai cavi da seduti       2 x 9-12
Parte inferiore del corpo
Leg curl      3 x 15
     seguiti da allungamenti dei posteriori della coscia
Leg extension      3 x 15
     seguiti da allungamenti dei quadricipiti
Leg press o squat       2 x 15
     seguiti da allungamenti dei quadricipiti
Movimento di isolamento per i glutei      2 x 15
     seguiti da allungamenti delle anche**
**Per eseguire l’allungamento delle anche: in posizione seduta o di squat, mettete una caviglia sul ginocchio opposto e poi spingete sopra il ginocchio sollevato fino a che sentite un buon allungamento nel gluteo medio.
*Adattato dal libro  di Rachel McLish T L C… Tighter and Leaner to the Core


     LT: Dove ti alleni, a casa o in una palestra?
     RM: Entrambe, andare in palestra mi piace. Mi piace l’energia, l’atmosfera. Mi alleno nelle palestre Gold’s di Palm Desert e Palm Spring [vicino la sua casa di Rancho Mirage, California]. Mi piacciono i proprietari, Brad e Wanda Neste, li conosco da quando vivo nel deserto. Sono protagonisti di una storia di vero successo. Sono arrivati dal Canada con quello che avevano addosso e la macchina, adesso hanno palestre Gold’s in tutta la California e a Las Vegas, Arizona, nel sudovest.
     LT: Cosa ne pensi delle gare di figure? Ti vedremo di nuova in pedana?
     RM: Mai [ride]. Non è stato facile indossare un bikini per mettermi davanti alla macchina fotografica di Michael Neveux, chiaro?
     Capisco che la gente si chiede qual è l’aspetto di Rachel McLish oggi. Qual è l’aspetto di una quasi 64enne. Non è come quando cercavo di fare più servizi fotografici possibile, però ogni tanto, con un fotografo bravo e fidato come Michael, va bene. Ho fatto un altro bellissimo servizio fotografico con Bill Dobbins.
     LT: Oltre al tuo ultimo libro, stai lavorando a qualcos’altro che dovremmo tenere d’occhio?
     RM: Beh, quello che mi piacerebbe fare, specialmente perché sto per ricevere il premio Hall of Fame all’Arnold Classic, è un “Rachel Classic”. Sarebbe un consorzio di seminari che va oltre il fitness e il bodybuilding. Sarebbe centrato sulle nuove tecnologie e sui progressi nel fitness, nella prevenzione ecc., tutte cose che noi nati nel dopoguerra, noi fanatici del fitness, vogliamo per la nostra vita.
     Lavorerei con la Neste Enterprises, a Brad e Wanda l’idea piace, e c’è una nuova azienda che mi piace molto che si chiama Lifeware, produce cerotti energetici. Ci sarebbero anche le gare: bodybuilding, fitness e figure. Come luogo immagino Las Vegas. Sarebbe una extravaganza incredibile.
     LT: Quando pensi che possa succedere?
     RM: Ne stiamo parlando. Vuoi farci da sponsor?
     LT: Vedo che oltre al tuo bel fisico hai conservato anche il senso degli affari.
     RM: Grazie, mi fa piacere che tu l’abbia notato.



This amazing photoshot took place in a Magic moment with Magic people in Milano, the 25th of July 2017.
The Lady needs no presentation – we see the Iconic Rachel McLich.


No one cries for you 

See the Project

Ulf Bengtsson is the man who wanted more. He became a world famous bodybuilder, entrepreneur, writer, and founder of World Class Gym and Health Care Units, around the world. World Class became the leader of the fitness industry in the Scandinavian market, and later, Russia and Romania. Ulf´s life offers dramatic ingredients, great success, and deep betrayal.
Now he is writing a book about his fantastic life – ”No one cries for you”.




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