domenica 8 dicembre 2019

Un’intervista esclusiva con un ex spacciatore di steroidi ed esperto di bodybuilding














di The Sandwich
“Questo è il tuo cervello. Questo è il tuo cervello quando prendi una droga.” Vi ricordate quella pubblicità progresso della campagna del presidente Ronald Reagan contro la droga? E tutti i film, gli spettacoli televisivi e le storie sugli altri giri del narcotraffico, il crimine organizzato e quei supposti potentissimi signori della droga colombiani che controllavano lo sporco potere che aveva iniziato a distruggere il mondo: la cocaina.
Ha funzionato la campagna contro la droga? Ovviamente no. Cosa ha a che fare con il bodybuilding? Tutto. L’uso, l’abuso e lo spaccio degli steroidi va a braccetto con il nostro sport. Anzi, senza non sarebbe quello che è oggi.


Tutti ci ricordiamo dello scomparso e grande personaggio che fu Dan Duchaine e dei traffici che lo fecero finire in una prigione federale. L’esperienza di Dan ha dato idea di cosa accade a chi davvero da spago a questa strana e pervertita sottocultura del bodybuilding, ma non ha raccontato la storia tutta intera.
La sottocultura di cui parlo non è la cultura del bodybuilding con la quale la maggioranza dei lettori di IRONMAN sono familiari. Se non frequentate le palestre hard-core e non avete vissuto lo stile di vita del bodybuilding della California meridionale e del New England, ad esempio, lo sport non sembra tanto male. Non ci sono fiotte di perversi che ci girano intorno, non ci sono ufficiali corrotti che fanno cose sporche e non c’è un traffico mostruoso di steroidi in città. Nonostante l’ottima immagine che potete avere del bodybuilding nella vostra zona, c’è un bel po’ di attività criminale nel sottobosco dell’industria. Molto di quello che vedete nelle riviste è il risultato. Ad esempio, sapevate che molte ditte di integratori sono state iniziate grazie ai ricavi generati dalla vendita degli steroidi?
Incontrate Brian Batcheldor, 38 anni, di Londra. Adottato alla nascita e cresciuto in povertà, finì per diventare il più grosso spacciatore di steroidi della sua nazione. La sua vita è stata una successione di colpi criminali e personali riusciti male ma dopo la morte di sua madre, suo padre e suo fratello e la nascita di sua figlia, ha smesso del tutto di spacciare.
Consulente per numerose ditte di integratori e per gli atleti di varie discipline sportive, Brian adesso si diletta a passare il tempo con sua figlia Laura, a fare safari in sud Africa ed a gestire la sua palestra. Si autodescrive come un introverso ma molto premuroso. Una bella differenza dall’immagine che darebbero i media dell’ex capo di uno spaccio di droga.
“Mia figlia è con me quattro giorni la settimana ed il resto del tempo con sua madre”, racconta. “Ho la custodia su mia figlia. Passo molto tempo con lei e facciamo molte cose insieme. Visto il mio passato – essere stato adottato e non averlo saputo fino a tempi recenti, essere stato povero ed essere quasi stato ucciso in svariate occasioni – ritengo importantissimo farle avere una bella infanzia – un’infanzia che io non ho mai avuto ma che sono felice di fare avere a lei. Non voglio che soffra quello che ho sofferto io. Per me lei è tutto.”
Si potrebbe dire che la nascita di sua figlia lo ha salvato.

Avendo studiato in maniera approfondita biologia e chimica – ed essendo un powerlifter e un bodybuilder da quando ha 14 anni, Batcheldor è un esperto di bodybuilding. Anzi, è la persona che sa più cose al mondo sull’argomento.
In questa intervista Batcheldor espone il traffico internazionale di steroidi. La sua storia non è adatta ai deboli di stomaco e raccontarla può rivelarsi pericoloso. Non è la semplice storia di qualcuno che spaccia gli steroidi che tiene in una sacca da viaggio e viene preso. Ma coinvolge il crimine organizzato, killer assoldati, corruzione governativa e uno spaccio di steroidi tale da rifornire un’intera nazione!

So che non dovrei farne una questione personale, ma io ho paura a pubblicare questa intervista. Dannazione, ho avuto paura fin dall’inizio! Sapevo che quanto Brian ed io avremmo discusso ci poteva creare problemi ad entrambi. Spero sinceramente che la gente si renderà conto che Brian non è più uno spacciatore e che non vogliono mancare di rispetto a nessuno.

TS: Parliamo delle tue avventure pericolose e alle volte quasi fatali del tuo contrabbando di steroidi con l’Europa.
BB: Il mio spaccio fu una specie di naturale evoluzione della mia attività di allenatore. Nei primi anni Ottanta potevi andare in molte parti dell’Europa dove gli steroidi non erano illegali. Con l’irrigidirsi delle leggi, la situazione cambiò presto. Ciò fece moltiplicare le contraffazioni e in pochissimo tempo il mercato era inondato di contraffazioni.
Ora, se tu volevi essere uno spacciatore competitivo, dovevi viaggiare di più ed avere contatti migliori. Questa fu la strada che presi. All’inizio portavo soltanto la roba indietro per gli altri atleti. Poi la cosa si sviluppò da lì. Forse strinsi i contatti giusti al momento giusto e alla fine quasi tutti gli altri spacciatori compravano da me.

TS: Quanto denaro hai guadagnato all’inizio?
BB: Nei primi tempi, con una fornitura tipica potevo portare circa 10000-15000 Sustanon e forse un migliaio di fiale di GH. Un’altra volta potevo portare un milione di Dianabol o roba simile. Diciamo che i guadagni valevano il rischio.

TS: In cosa consisteva un fornitura?
BB: Di solito andavo in macchina per l’Europa e mi incontravo con qualcuno, per esempio, della Germania o dell’Austria. Il punto di incontro era solitamente in una nazione tipo il Belgio – un posto che al tempo non era particolarmente interessato negli steroidi. Portavo una o due automobili e sistemavamo la roba nei pannelli dell’auto e poi tornavamo indietro.
TS: 
Come venisti in contatto con i grossi spacciatori?
BB: Soprattutto tramite amici di amici, questo genere di contatti. Solitamente gli spacciatori sono in contatto con gli atleti di alto livello, a loro piace usare i bodybuilder grossi come testimonial dei loro prodotti. I grossi spacciatori si vedono comunemente in giro nelle grosse gare.
TS: Spacciavano altre cose? So che gli spacciatori che c’erano negli USA prima che gli steroidi diventassero illegali erano assai diversi da quelli che girano ora.
BB: Sì, proprio così. Quando attraversare la dogana divenne più rischioso, il mercato delle contraffazioni prosperò. Allora, appena gli spacciatori si resero conto che la roba poteva essere contraffatta e costare meno che all’estero, si occuparono della cosa i fornitori di altra roba. Quei tipi avevano già le infrastrutture e per loro era un gioco da ragazzi. Il più grosso spacciatore europeo del tempo era anche il maggiore importatore di cocaina. È il colmo dell’ironia, se ci si pensa, che queste leggi dovrebbero proteggere la popolazione. Al contrario tutto quello che fanno è dare a migliaia di atleti una bella fedina da criminali e riempire le tasche degli spacciatori.

TS: Come avvenne che la situazione arrivò al punto che tu diventasti il maggiore spacciatore di steroidi in Inghilterra?
BB: Salì pian piano la scala. Avevo la reputazione di vendere soltanto prodotti legali e di essere affidabile. Stringevo buone relazioni con le ditte dalle quali acquistavo i prodotti. Sapevano dove finivano i prodotti. Diciamoci la verità, un momento vendono alcune iniezioni di Sustanon al mese ad un gruppetto di eunuchi, il mese dopo ne vendono 10000 a me. Per loro ero un buon cliente. Inoltre, in molte di quelle nazioni, si potevano ancora acquistare quei prodotti senza ricetta medica. Ti dirò una cosa, però, che sapevano come trattare con gli spacciatori.
Avevamo anche un interessante buco giuridico nella nostra legge a quel tempo. In pratica finché dichiaravi cosa avevi, pagavi le tasse e dichiaravi che era per uso personale, non importava quanti ne avessi, non infrangevi la legge. Quindi se ti prendevano con un milione di Dianabol, se avevi un buon avvocato, potevi sempre farla franca. Per me era come sventolare una bandiera rossa davanti ad un toro, lo sai? [Ridacchia]

TS: A quel tempo con quale genere di persone spacciavi?
BB: Non ho mai spacciato con chi poi rivendeva per strada. Non mi fraintendere. Non volevo fare il signore, solo dovevo potere giustificare a me stesso quello che facevo. Sarò onesto però: alcuni di quei ragazzi non erano angeli! Dopo un po’ dovetti trattare direttamente con la mafia russa per ottenere i prodotti ad un prezzo giusto e senza spargimento di sangue.

TS: Quando il tuo business raggiunse il massimo?
BB: Direi intorno al ’92 o ’93.

TS: Avevi concorrenti? Hai mai temuto per la tua vita?
BB: Sai, le cose sembravano quadrare tutte. Se avevi un prodotto e lo avevi in quantità e ad un prezzo giusto, allora collaboravano con te invece di cercare di mettersi contro. È una nazione piccolissima ma abbiamo un’enorme popolazione: 60 milioni. Quindi avevi degli accordi territoriali. La maggior parte del tempo funzionava tutto bene.
I veri problemi iniziarono con i russi. Appena si resero conto che gli steroidi valevano davvero, iniziarono le offerte dalla Russia da parte di svariate fonti. Diavolo ed ebbi alcune occasioni mancate! Una volta fui derubato con la pistola puntata contro proprio fuori San Pietroburgo. Ero insieme ad un compagno della Finlandia. I tizi ci lasciarono letteralmente distesi nudi nella neve e discutevano tra di loro se ucciderci o meno.

TS: Wow, cosa accadde?
BB: Qualcuno ci voleva bene quella notte. Eravamo a miglia di distanza da qualsiasi posto. Dopo circa due minuti che se ne erano andati, passò un’auto e il mio amico fermò il conducente. [Il conducente e il suo amico] erano finlandesi, ritornavano in Finlandia, quindi potevano capirlo. Probabilmente non erano felicissimi di avere dietro due uomini nudi ma ci portarono al nostro hotel dove telefonammo ai tizi con i quali avevamo da incontrarci. Si scusarono per quanto era accaduto, dicendoci che nel loro gruppo ci doveva essere stato un traditore. Alcuni giorni più tardi ci rimandarono indietro il denaro.

TS: Perché vi denudarono e vi volevano uccidere?
BB: La parola mafia era impiegata facilmente nella Russia di quegli anni. Indicava qualsiasi organizzazione criminale. Quindi se qualcuno ti si avvicinava e diceva di fare parte della mafia russa e di offrirti un prodotto ad un prezzo migliore, ti sentivi sicuro. Ma, ovviamente, poteva essere che si trattasse di una gang completamente diversa, come era in quel caso. Avevano sentito che arrivava questa fornitura. Sapevano che dovevano cercare un inglese e un finlandese. Non ho mai scoperto cosa era accaduto all’altra banda, ma mi immagino che il loro futuro sia stato meno roseo del mio.
Molti steroidi russi entravano in Europa dalla Finlandia. Alla fine la Finlandia cambiò le leggi classificando gli steroidi al pari della cocaina.

TS: A proposito di autorità, che tipo di scontri avevi?
BB: Una volta fui preso in Finlandia. Stavo proprio lasciando la nazione, vennero e ci fecero scendere dall’aereo. Avevano già le nostre valigie e le aprirono davanti a noi. Era stata la tipica soffiata. Avevamo circa 400000 Dianabol e un paio di migliaia di fiale di ormone della crescita. Ovviamente la cosa che più interessava loro era sapere chi ce le aveva fornite. Erano più interessati al lato finlandese della cosa.
Dopo un paio di settimane di prigione, si resero conto che non riuscivano ad ottenere le informazioni che volevano. Provarono a procedere perché sapevano che le leggi stavano per essere cambiate e che con le nuove leggi avremmo avuto condanne più dure. Portarono un pubblico ministero svedese che parlava bene inglese. Il bastardo ce l’aveva proprio con noi per quello che avevamo fatto. Ci fece una predica raccontando che qualcuno in Svezia aveva ucciso l’amante di sua moglie dopo essersi ubriacato, avere sniffato dei grammi di cocaina ed avere preso le sue compresse quotidiane di Dianabol. Accidenti! Gli dissi che non volevo una predica morale da uno che veniva da una nazione dove era legale la pornografia infantile. Gli dissi anche che il motivo per il quale la sua nazione era tanto severa riguardo agli steroidi era perché volevano essere ricordati per qualcos’altro che non fossero solo gli ABBA!
Alla fine il mio avvocato mi fece uscire, pagai la cauzione e finì lì. Distrussero la roba. Misi una persona sull’aereo dopo e comprai precisamente le stesse cose per tamponare le perdite. Lo stesso informatore, che era anche lui uno spacciatore, arrivò a dei problemi dopo avere informato i miei fornitori russi.
Entro un paio di settimane da quando ero tornato, venni arrestato anche là [in Inghilterra]. Un mio amico, un noto campione di atletica, mi aveva spedito un pacco. In apparenza sua moglie lo aveva lasciato ed era andata dai giornali e dalla polizia raccontando del doping. Egli aveva pensato di venire a stare da me per un paio di giorni. A mia insaputa, le autorità mi tenevano sotto controllo e intercettarono quel pacco ed un altro.

TS: Eri preoccupato degli ufficiali in Inghilterra? Che tipo di legge c’era allora?
BB: A quel punto ero preoccupato. Anche se c’era la vecchia legge, se ne stavano introducendo di nuove e il mio era un caso importante con un mucchio di interesse da parte del governo. In pratica nessuno dei due pacchi conteneva tanta roba da costituire un grosso giro di spaccio. Allora misero tre quarti del contenuto di un pacco dentro l’altro. Ora potevano procedere con l’accusa! Anche se il pacco precedentemente non aperto aveva un timbro postale straniero e i numeri riguardo al contenuto corrispondevano ai tre quarti che erano stati spostati nell’altro pacco, nessuno voleva sentire niente. Provarono ad accusarmi che lo facevo per fornirmi da solo, una specie di adescamento. Credibile?
Comunque, anche se l’accusa usava uno dei migliori avvocati dello stato, li spiazzai completamente sul piano tecnico, avendo anche io dei buoni difensori. Dimostrai che il loro perito era un bugiardo dopo che aveva sostenuto che nei casi peggiori di abuso gli atleti non prendono mai più di tre Dianabol al giorno. Sono eternamente grato a Mauro Di Pasquale per avere fornito alla mia difesa un elenco di persone che avevano seguito un paio di seminari dove erano stati discussi i dosaggi dell’abuso di steroidi. Indovina cosa? Sì, il nome di quel perito era sulla lista e i seminari dimostravano che venivano impiegati grossi dosaggi. Non occorre dire che la sua dichiarazione venne ritirata. A proposito, quel tipo lavora per l’antidoping nel CIO.
Insomma, per farla breve, dopo che il caso venne discusso più volte in tribunale nel corso di due anni, venni scagionato.

TS: Hai mai venduto steroidi contraffatti?
BB: No. Questo è stato il motivo per il quale ho smesso. A parte gli eventuali pericoli, i margini di guadagno sui prodotti non contraffatti stavano diventando davvero irrisori. La mentalità dei grossi spacciatori stava cambiando. Non si interessavano più se un prodotto era vero, fintanto che avevano buoni margini di profitto. Dovetti abbassare i prezzi tanto che alla fine non valeva più la pena di correre il rischio. Continuai ancora a fare il carrier per piccole quantità. Avevo dei contatti piuttosto buoni in giro per il mondo per farlo, ma alla fine, dopo avere osservato l’intera situazione, i rischi e tutto il resto, non ero più interessato.

TS: Al culmine del tuo successo commerciale, quanto guadagnavi annualmente?
BB: Per anno? Oh, è difficile da dire [ride]. Non dimenticare che non sono stato condannato per questo ma che se lo leggono qui, la Custom and Medicines Control Agency avrebbe un bel da fare su quell’argomento, amico!

TS: Sei in semilibertà o qualcosa di simile?
BB: No, ma devo prendere delle medicine! Seriamente, no, non sono in semilibertà.

TS: Come facevi a riciclare il denaro e dichiararlo per le tasse in Inghilterra?
BB: Un attimo! A momenti mi chiederai di portarti una scatola di campioncini! Diciamo che le nostre leggi sono leggermente diverse da quelle degli USA. Qualsiasi sia il luogo dove guadagni, in tutto il mondo, paghi sempre le tasse negli USA, vero? In Europa se hai un conto all’estero, finché non vieni scoperto mentre riporti il denaro nella nazione dove vivi, non hai infranto la legge.

TS: Hai mai dovuto corrompere qualche funzionario?
BB: No, ma molti degli spacciatori con i quali ho lavorato lo hanno dovuto fare senz’altro. Nella zona dove vivo c’è ancora molta corruzione tra la polizia, soprattutto per i narcotici. L’ufficiale che condusse il caso contro di me, il tipo che aveva manomesso il pacco, fu degradato svariate settimane dopo il mio caso per avere fatto esattamente la stessa cosa in un caso di narcotici dato che andava a letto con la moglie dello spacciatore. Tuttavia, regolari come un orologio svizzero, ancora mi fermano e controllano la mia automobili. Buffo, vero?

TS: Quando spacciavi steroidi, portavi una pistola e l’avresti usata?
BB: No, ma c’erano certamente alcune volte durante le quali avrei desiderato averne una! Certamente molte persone con le quali lavoravo ne avevano una. Io non ero un gangster. Quelle cose alla fine ti si ritorcono contro. Era qualcosa che non mi interessava. Non mi misi in questo settore, all’inizio, solo per i soldi. Mi ci misi per fornire un servizio. Solo in seguito considerai l’aspetto finanziario. Non lo consideravo un racket o una cosa simile allo spaccio di narcotici. Non potevo pensare di farlo per le mie convinzioni se avessi ritenuto necessario portarmi delle armi dietro. Molti altri spacciatori la pensavano diversamente. Alcuni di loro sono stati colpiti, altri sono rimasti uccisi, soprattutto in Finlandia. Il mio principale contatto là fu ucciso.

TS: Anche il tuo socio morì, vero?
BB: Sì. Andò in Tailandia per portare indietro un carico di Dianabol tailandese. Avevano trovato un contatto laggiù, un contatto molto buono, e anche io sarei dovuto andare con lui. Non so come accadde qualcosa in Sud Africa e io andai là con uno e lui in Tailandia con un amico. Aveva una cifra considerevole con sé. Quando ritornai dal Sud Africa, non era ancora a casa e poi sentì dire da qualcuno quaggiù che era morto. Allora telefonai all’ambasciata laggiù e mi confermarono che era morto per un cocktail di eroina e whisky. Dissero che era collassato e morto sul colpo. [Fa una pausa]
Provai a rintracciare il tipo che era laggiù con lui ma non ci riuscì. Comunque parlai con l’ambasciata e mandarono la polizia da me. Dissi loro la verità – che lui non aveva mai bevuto whisky e che certamente non prendeva eroina.
La polizia era piuttosto ansiosa di rintracciare quest’altro tipo. Dissero: “Guarda, sappiamo cosa fai. Sappiamo da quanto lo fai. Abbiamo tutti i diari di Dave e tutto il resto. Abbiamo parlato con gli altri spacciatori ma non ci interessa. Vogliamo scovare quel tipo ma se lui ti contatta, non accettare di incontrarlo in nessun posto.”
Dopo un paio di settimane riesumarono il suo cadavere e scoprirono che era stato imbottito di eroina.
Venne fuori che il responsabile dell’obitorio in Tailandia faceva parte anche lui dell’organizzazione. Laggiù se muori non ti fanno l’autopsia in nottata. Bene, questa volta venne fatta subito e, ovviamente, il fluido per l’imbalsamazione ha nascosto molte cose che potrebbero essere state responsabili della sua morte.
La polizia si sentiva piuttosto sicura che il tizio che era andato con Dave era coinvolto nella cosa. È scomparso dalla faccia della Terra.

TS: Ci sono attualmente leggi che riguardano l’impiego degli steroidi in Inghilterra?
BB: Adesso sono considerati di classe C, come la marijuana per esempio.

TS: Hai mai avuto contatti con spacciatori statunitensi? Puoi parlarne?
BB: No. [Fa una pausa]. Non ho proprio niente da dire su questo.

TS: Ti ritieni fortunato dopo tutte quelle cose che hai avuto?
BB: Sì, ma non mi sono mai considerato una persona avida. Questo per lo più è importante. In generale non ho molta fortuna. Se cadessi a capofitto in una fortuna, uscirei a mani vuote.

TS: Cosa dici dell’attuale scena degli steroidi? Da dove viene per lo più la roba che si vende in USA e in Inghilterra?
BB: La maggioranza del mercato nero europeo è ancora pieno di contraffazioni. La maggioranza di questi prodotti adesso sono prodotti in Turchia. La Turchia ha un rispetto piuttosto limitato per i regolamenti di copyright internazionale. È piuttosto facile prendere un’industria farmaceutica e copiare i suoi prodotti. Faranno del loro meglio per farli sembrare autentici.
Guarda il Primobolan falso che gira qui. Addirittura impiegano l’alcol per ottenere quel particolare odore e retrogusto. Da una tipografia si fanno stampare etichette, foglietti, ecc. Il prodotto finale è quasi identico.
Gran parte delle pubblicazioni che cercano di dare consigli alla gente per non acquistare contraffazioni sono in realtà dietro la scena. Appena danno il consiglio, fanno le necessarie variazioni al prodotto.

TS: Chi controlla quanto accade in Turchia? È tutto organizzato dal crimine ora?
BB: I pezzi grossi che organizzano la cosa in Turchia stanno in Germania.

TS: È gente che fa molto sul serio?
BB: Sì, mai incrociarli. Ai turchi piace vivere in Germania ed hanno costruito la loro infrastruttura negli anni. Vendono anche narcotici.
Gli olandesi e i greci stanno mettendo in giro molte contraffazioni in questo periodo. Gli olandesi iniziano a contribuire con una buona percentuale del mercato.

TS: I prodotti contengono steroidi veri oppure sono completamente falsi?
BB: Quasi tutti contengono steroidi, non solo quelli reali. Per esempio, il Parabolan contraffatto è di solito nandrolone fenilpropionato. La medesima cosa vale per il Masteron, che di solito è anche quello nandrolone fenilpropionato, anche se ho trovato campioni che contenevano progesterone.

TS: Progesterone? L’ormone femminile?
BB: Sì, e alle volte viene anche usato il testosterone proprionato.

TS: Chi porta questi prodotti negli USA?
BB: Molte delle contraffazioni che arrivano sono direttamente dalla Turchia. Tessono i contatti alle gare di bodybuilding. Sono gli stessi tipi, i turchi, che vivono in Germania. Poi o glieli spediscono per posta o li inviano attraverso il Messico.

TS: Gli steroidi messicani sono popolarissimi proprio ora per i produttori come Brovel, Tornel e la nuova Ttokkyo. I particolari prodotti della Tokkyo sembrano promettenti ma Brovel e Tornel si sa che sono sottodosati o non sterili.
BB: Sì, ho visto i prodotti Ttokkyo. Sono senz’altro leggeri come dosaggio. Ne ho avuti alcuni qui che mandai ad analizzare circa due settimane fa. I pareri che ho ricevuto dagli States sembravano all’inizio piuttosto positivi. Sapendo la verità delle cose, la disponibilità di cose come l’oxandrolone [Anavar], mi rende sempre un pochino dubbioso, sai? A proposito, i prodotti Ttokkyo sono in pratica fatti in Colombia, non in Messico. Ho visto che il range dell’Ausvet era molto affidabile.
È una situazione confusa, realmente. Pensaci. I prodotti reali che arrivano da certe nazioni (per esempio la Tailandia, il Messico, la Colombia) sono spesso leggeri come dosaggi. Alcune contraffazioni hanno spesso dosaggi più alti degli originali. Prendi il Norma Decas contraffatto in Grecia. Lo hanno analizzato trovando 225 mg per fiala invece dei 200 mg della versione reale. Ho anche visto svariati casi di infezioni per uso di Ganabol vero [boldenone] che arrivava dalla Colombia. Sì, non ho visto problemi con le marche farmaceutiche internazionali del medesimo prodotto, che sono risultate OK anche quelle ai test. Sono sempre sospettoso di prodotti che arrivano da una nazione dove la carta igienica va conservata in frigorifero!
Molti prodotti australiani arrivavano negli USA attraverso il Messico. Recentemente il governo australiano ha bloccato quelle esportazioni.

TS: Perché?
BB: Perché sapevano che gli steroidi veterinari finivano sul mercato nero statunitense. Non ho alcun dubbio che la FDA ha contattato i produttori. Voglio dire, puoi immaginarti la cocaina che arriva con una data stampigliata su e il nome della ditta che la produce? [Ride] Sarebbe più facile telefonargli e dire: dove è diretto quel particolare lotto?

TS: La gente fa entrare di soppiatto gli steroidi nei camion o sulle navi? È un po’ diverso dal traffico di cocaina?
BB: Beh, la stragrande maggioranza arriva per posta. Quei prodotti costano agli spacciatori talmente poco e il ricarico è talmente elevato che anche se lo strano pacco viene fermato, fanno ugualmente profitti enormi.

TS: Pensi che qualcuno della dogana USA possa essere pagato per chiudere un occhio? Se ci sono automobili con 30000 Sustanon pronti da iniettare, è difficile non vederlo, soprattutto quando di solito acchiappano gente che porta con sé una quantità di Clomid e Deca per uso personale. Come stanno le cose?
BB: Non ho dubbi. Certamente io conoscevo individui che volavano solo attraverso un particolare aeroporto USA perché avevano dei contatti.

TS: Con la cocaina, l’ecstasy e l’eroina molto popolari in tutto il mondo, sono vendute dagli stessi canali degli steroidi?
BB: Sì, accade. Ho conosciuto molte persone nel settore che facevano entrambi i commerci, quindi penso che sia una situazione inevitabile. Quando dai un giro di vite agli steroidi, le pene si alzano e l’operazione diventa appannaggio del settore che già corre i rischi più alti.

TS: La politica più rigida degli enti USA sugli steroidi ha avuto molto successo per quanto riguarda l’avere tolto i prodotti legittimi dal mercato e anche alcune delle contraffazioni, in minima misura. Ma potrei andare un isolato più avanti e comprare tutto il crack e la cocaina che voglio e farla franca magari!
BB: Penso che sia una copertura. Penso che chi ha il potere sa che siamo in minoranza e cercano di presentare lo scenario che abbiamo creato come un male da annientare. Ovviamente quando gli spacciatori di steroidi sono condannati, ne viene parlato sui giornali come di un fatto di droga, quindi alle autorità va bene. Per il narcotraffico il numero di spacciatori è maggiore, molti lo fanno perché sono essi stessi dipendenti. La polizia sa che gli spacciatori sono scaltri. È difficile beccarli con la roba addosso. Se lo riescono a fare, non è la quantità per poterli condannare, quindi li lasciano fuori, lo sai? Lo vedo succedere sempre. Molti frequentatori della mia palestra sono tossicodipendenti recuperati. Dato che collaboriamo con i centri di riabilitazione, sentiamo tutti questi scandali.

TS: Se vivessi negli USA, dove la legge è veramente severa, avresti evitato di spacciare?
BB: Sai, quando ero più giovani, quando ero agli inizi, allora no. Il grosso punto di svolta per me è stata la nascita di mia figlia. Dopo un anno dovetti rivalutare i rischi. Avrei fatto la medesima decisione, indipendentemente dal lato dell’oceano su cui mi trovavo.

TS: Ora che mi dici della filosofia della guerra alla droga? Sembra che stiano combattendo una battaglia che non possono vincere, anche se al tempo stesso possono vincere diverse battaglie. Se volessero sbarazzarsi della cocaina, non basterebbe bombardare la Colombia?
BB: Oh, sì. Sai, non c’è alcun dubbio secondo me che potrebbero fermare l’afflusso di cocaina o almeno ridurlo al punto che i prezzi salgano talmente tanto che la percentuale di utilizzatori calerebbe. Mi pare proprio che ci sia una tale corruzione apposta per non farlo accadere. E ad essere onesti, alla fine della giornata, ogni spacciatore che esce e compra la sua Ferrari o qualsiasi altra cosa paga pur sempre le tasse quando fa acquisti. Come dico, è tutto fumo. Se volessero davvero fermare la cosa, la fermerebbero.
Con le droghe pesanti – eroina e crack – se riducessero di molto gli arrivi, i prezzi salirebbero e così anche la criminalità. Nella mia nazione l’opinione diffusa è che la cocaina è una droga da ricchi ed i ricchi potranno sempre comprarsela. L’eroina è il flagello della classe operaia, una situazione sorta a causa della disoccupazione e della povertà. Questo scenario che fa comodo è considerato dalle classi socialmente più elevate equivalente alla selezione naturale. Per la maggioranza l’uomo ricco e le classi superiori sono la stessa cosa, non si sono mai veramente allontanati dal classismo. L’America è davvero la terra delle opportunità.

TS: Sei in amicizia o conosci spacciatori di cocaina ed ecstasy nel giro del bodybuilding che fanno affari negli USA?
BB: No. Non personalmente. Sento dire che certi top bodybuilder spacciano, ma non posso dire che ne conosco personalmente o che potrei verificare cosa fanno.

TS: Se confrontassi l’ampio commercio di steroidi a qualche signore del narcotraffico in Messico e in Colombia, gente con bilioni di dollari e potenza, ci sono persone a quel livello oppure sono unici o ancora la stessa gente della cocaina?
BB: Non è esattamente sulla medesima scala, ma, sì, anche noi abbiamo dei signori dello spaccio. Qui conosco molti spacciatori di steroidi che brucerebbero le palestre alla gente se non gli acquistassero gli steroidi. Penso di avere avuto problemi del genere un paio di volte, ma ero ben collegato con alcuni dei più grossi spacciatori e non ebbi troppi fastidi.
Certamente conoscevo tantissime persone che lo facevano. Il primo tipo con il quale ho avuto a che fare era un italiano che viveva qui. I suoi genitori avevano diverse farmacie in Italia ed era un grosso spacciatore prima che prendesse il sopravvento il mercato delle contraffazioni. Era un bravo ragazzo. Un giorno un altro grande spacciatore specializzato nelle contraffazioni [e nell’ecstasy] scese dal nord per fargli visita dopo quella che pareva essere stata una vendita ad un cliente. Il ragazzo italiano finì cieco da un occhio dopo che la carogna del nord gli gettò in faccia dell’acido da batteria. Non occorre dire che sparì completamente dalla scena.

Non accadeva niente di questo genere prima che si imponesse il mercato delle contraffazioni.
TS: Allora la severità del governo sugli steroidi ha proprio dato maggiori problemi?
BB: Penso proprio di sì.

TS: Pensi che qualche politico in alto negli USA potrebbe approfittare della vendita della droga? Per esempio, Ross Perot, ex candidato alle presidenziali, era al “Larry King Live” durante uno dei dibattiti pre-elettorali tra Al Gore e George Bush. Perot accennò al fatto che in alcuni posti del Texas dove si dice che passa molta cocaina e altra roba. Secondo Perot quella chiesa organizzava molte cose e una volta ci era stato visto partecipare Al Gore. Pensi che la corruzione sia anche ai massimi livelli?
BB: Sì, non ho dubbi. Sai, penso che le leggi per controllare molti di quei prodotti potrebbero essere emanate dalla sera alla mattina. Ma non verranno mai fatte. Ci dicono che è colpa della burocrazia, ma non è vero. Penso che sia per mantenere lo status quo.
Voglio dire, abbiamo una legge che dice che i politici non devono dichiarare le entrate non parlamentari! Ridicolo! Perché si fanno leggi così se non perché non vuoi che il pubblico non veda qualcosa che accade?

TS: Tra dieci anni come sarà l’uso della droga e degli steroidi?
BB: Detto tra parentesi, la droga mi spaventa. L’ecstasy, per esempio, è diffusa moltissimo qua. Dicono che la stragrande maggioranza dei bambini, entro i 16 anni, ha già provato l’ecstasy.
Per quanto riguarda gli steroidi, le leggi non fanno differenza sul numero di utilizzatori, riducono solo la fornitura di prodotti reali. Anche se c’è un costante declino nel numero di bodybuilder hard-core, gli steroidi saranno sempre diffusi in altri sport. Con l’inasprirsi dei controlli, i grossi guadagni degli steroidi staranno totalmente nella produzione.

TS: Che tipo di prodotto usano oggi gli atleti d’élite per avere un aiuto ma superare il test antidoping?
BB: Beh, a dirti la verità quando si guarda a molte nazioni dell’Est europeo e alla Cina, anche se potrebbero avere enti governativi di varie discipline sportive affiliati al CIO, non hanno le medesime regole di altri paesi. Per esempio, allenano un atleta di livello mondiale per tre o quattro anni e prenderà per tutti il tempo gli steroidi, ma lo porteranno soltanto quando è pronto. Non è scienza solida. La Cina ha un numero enorme di atleti di livello mondiale da cui attingere. Basta soltanto che si assicurino di chi è pulito prima che vada.
A parte questo, è poi la solita musica: basse dosi di testosterone, ormone della crescita, EPO e tutta l’altra roba di cui leggiamo. Ci sono manciate di composti ideati. Anche con il nuovo testo al carbonio che il CIO sta usando per il testosterone, ci sono varie maniere per farla franca ed io so che i cinesi ce la fanno.


TS: Cosa fanno?
BB: Usano un testosterone che non è di origine vegetale.
TS: Cosa pensi degli olimpionici statunitensi? Seguono il medesimo tipo di doping?
BB: Si tratta di essere sempre in movimento. Sai, girano sempre per tutto il mondo allenandosi in sedi diverse – come cavallette che saltano qua e là – posti nascosti dove si allenano. Una scelta popolare sono le isole Canarie. Ci sono strutture per l’allenamento fantastiche. Ce ne sono molte di queste isole ed è difficile sorvegliare la gente, quindi è là che fanno il loro “allenamento al caldo” e cose simili. Molti dei ragazzi continuano proprio a prendere per tutto il tempo ed usano piccole dosi regolari di testosterone insieme all’ormone della crescita. Voglio dire, in quasi tutti gli sport nei quali è richiesta un prestazione come l’atletica, non hanno bisogno di quantità enormi di steroidi. Il problema con il nandrolone di cui hai sentito è dovuto soprattutto all’uso di contraffazioni. Ho accennato [nella prima parte] che il Masteron era in realtà nandrolone fenilpropionato. Beh, il Masteron era popolarissimo nell’atletica perché sparisce velocemente.


TS: La FDA sta valutando la possibilità che gli integratori alimentari contaminati con l’andro possano fare risultare positivi al nandrolone, ma ti potresti immaginare che viene contraffatto?
BB: Oh, sì, non ho dubbi che lo sia nella maggioranza dei casi. Conosco vari esempi precisi nei quali è accaduto perché gli atleti usavano contraffazioni. Non smette mai di meravigliarmi questa cosa, il numero di persone che ancora acquista il Masteron pensando che sia vero.


TS: Pensi che la contaminazione degli integratori alimentari potrebbe essere una scusa?
BB: No, non completamente. Ritengo che sia possibile. E posso pensare ad un paio di ditte che sono abbastanza prive di principi etici da permettere che avvenga tale contaminazione. È possibile trovare un positivo al test del nandrolone con un livello basso di contaminazione, ammesso che l’atleta abbia preso l’integratore piuttosto a ridosso del giorno del test. Ma non sarebbe sopra i livelli di centinaia di punti, come sono risultati alcuni individui.


TS: Quale percentuale di atleti statunitensi stanno ricorrendo in modo massiccio al doping nella pallacanestro professionistica, nel football e in altre discipline sportive?
BB: Molto dipende dal tipo di sport e dalle richieste di ogni singolo ruolo giocato. È probabilmente molto simile al nostro, se valutiamo sport orientati alla potenza come il football e il rugby. Guarda il volume e il fisico dei giocatori di pallacanestro ora. Direi che tra questi generi di atleti, circa il 75-80% usa qualche tipo di farmaco per migliorare la performance.


TS: Hai mai avuto a che fare con degli olimpionici?
BB: Sì. Anzi, ancora faccio consulenze per alcuni di loro.
TS: Ai tempi in cui lo scomparso Dan Duchaine era occupato con i Laboratories Milanos in Messico, molti proprietari di ditte di integratori erano o erano stati spacciatori di steroidi. Alcune delle ditte di integratori sono coperture per gli spacciatori di steroidi?
BB: Non molte oggigiorno. Penso che tornando indietro di circa cinque o sei anni, si trovano ditte che erano così. Una particolare ditta di integratori era di elevato livello però era coinvolta nel mercato degli steroidi.
Un’altra cosa buffa è come alcuni di questi spacciatori che erano stati chiappati per le operazioni di contraffazione procedevano ed iniziavano le proprie ditte di integratori svariati anni dopo. E si dovrebbe pensare che all’improvviso sono diventati onesti. Ehi, ovviamente mettono soltanto materie prime di qualità nei loro prodotti.


TS: Abbiamo discusso qualcosa – o qualcuno – che potrebbe darti dei problemi quando questa intervista sarà pubblicata?
BB: No, non per me! Direi [a chiunque si riferisca] che la nostra conversazione doveva essere confidenziale ma tu hai tradito l’accordo. Con un nome come The Sandwich sei piuttosto difficile da scovare, quindi non mi preoccupo.


TS: La mafia russa sta portando molti steroidi insieme ai narcotici e alle armi?
BB: Non è un argomento certamente sicuro.


TS: Sono persone piuttosto pericolose con le quali trattare?
BB: Sai, se parliamo della vera mafia russa, non voglio proprio scherzare con loro. Un paio di anni dopo che smisi di trafficare con loro, un contatto che conoscevo qui era in ritardo con i pagamenti e loro sapevano che io lo sapevo. I russi mi chiamarono, mi ero mosso, ma 24 ore dopo si presentarono sulla porta di casa mia perché sapevano dove potevo trovarlo. Dovetti fare un giro di telefonate finché qualcuno che poteva acquistare la roba [il Dianabol russo] gliela acquistò e lui ebbe il denaro per pagare il suo debito. Non sarebbero tornati indietro senza averlo ucciso o avere recuperato il denaro.


TS: La vera mafia russa ha preso il posto del crimine organizzato che abbiamo qui?
BB: No, non direi. Ci sono vari posti in Europa dove hanno tentato di farlo e non ha funzionato. La loro cultura è troppo diversa. Il motivo principale per il quale hanno avuto tanto successo dove sono è perché quella nazione è sempre stata molto povera. Fornivano un servizio alla gente, come la mafia in Sicilia. Nelle nazioni avanzate è difficile per loro inserirsi.


TS: Dopo che hai smesso di spacciare hai iniziato a lavorare con atleti di alto livello, vero?
BB: Penso che sia stato un passaggio piuttosto naturale. Quando all’inizio vendevo prodotti buoni, la gente voleva consigli su come usarli e quale fosse il migliore modo per inserirli in un ciclo e via di seguito. La cosa si sviluppò in un crescendo da lì. Poi interessò anche i powerlifter e i bodybuilder, che si erano passati la voce. Prima che lo sapessi arrivarono da me dei professionisti che volevano sapere come risultare puliti all’antidoping e quale fosse il migliore ciclo da seguire. Alla fine arrivai ad un punto in cui mi potevo guadagnare da vivere con le preparazioni e questo fu quello che feci.


TS: Quali sono le tue teorie sui cicli di steroidi e gli altri prodotti? Ovviamente quelli più popolari oggi sono l’ormone della crescita, gli steroidi e l’insulina.
BB: Ancora una volta, con i cicli di steroidi, dipende molto da quello che richiede il soggetto. Molte persone vogliono soltanto ridurre il grasso e cose simili, ma in ogni caso tutti vogliono una soluzione veloce.
I bodybuilder professionisti sono tutto un altro paio di maniche. Sono sotto pressione tutto l’anno a diritto. Anche non considerando le gare, ci si aspetta che siano in buona forma per i seminari, le esibizioni e cose del genere. È difficile per loro attenersi ad un programma a lunga scadenza come tu sostieni perché potrebbero dovere mettersi in forma con un minimo preavviso. Se le condizioni non sono ideali, per un atleta competitivo, penso che sia meglio seguire una serie di brevi cicli durante tutto l’anno. Ovviamente maggiore importanza va data al ciclo pregara e questo dovrebbe essere più lungo. Se un atleta gareggia più volte l’anno, allora è necessario seguire una serie continua di brevi cicli per tutti e dodici i mesi.


TS: Cosa pensi dei bodybuilder dilettanti che non vogliono gareggiare, probabilmente la maggioranza dei nostri lettori?
BB: Sono la stragrande maggioranza degli utilizzatori. Quasi tutti loro non gareggeranno mai anche se ti dicono che hanno in programma di farlo. Io chiedo loro di prendere in considerazione tutto quello che si aspettano davvero dall’allenamento. Molti di loro non vogliono gareggiare ai massimi livelli oppure desiderano soltanto un fisico decente. Il mio consiglio per quasi tutti loro è che per quei motivi non c’è veramente bisogno di prendere steroidi. Se state cercando di ottenere i massimi risultati in rapporto al tempo trascorso in palestra – e pensate che gli steroidi sono una possibile scelta e non avete particolari problemi di salute – allora possono essere utilizzati con sicurezza.
Io proporrei una serie di brevi cicli con interruzioni durante l’anno. I cicli lunghi che un sacco di gente segue fanno più male. La gente pensa che un paio di cicli di 12-16 settimane una o due volte l’anno siano molto più sicuri. Si sbagliano. Le cose non stanno semplicemente così.


TS: Perché?
BB: Due cicli comuni sono 4 settimane di ciclo e 2 di stacco oppure 3 settimane di ciclo e 1 di stacco. Ci sono delle teorie dietro e praticamente si riconducono alla considerazione della soppressione della produzione endogena [naturale] degli ormoni. Ciò si verifica in maniera piuttosto veloce: nel migliore dei casi in 2-3 settimane. Molti atleti preferiscono seguire brevi cicli per provare ed evitare la soppressione. Ad essere realistici, se non ci si sta molto attenti, la soppressione della produzione endogena è inevitabile. Non ci vuole molto tempo al corpo prima che si renda conto di cosa accade. I cicli che io progetto usano una combinazione di prodotti innovativi che molte persone non conoscono e quindi non provano.


TS: Potresti metterci al corrente di alcune di queste tecniche avanzatissime?
BB: Sì. I cicli che uso per molti bodybuilder dilettanti sono di questo tipo: tre settimane di ciclo, un tipico dosaggio di partenza è circa 1 mg per chilogrammo di massa magra al giorno con un rapporto tra anabolici e androgeni di 70 a 30. Mettiamo di avere un bodybuilder di 100 kg con il 12% di grasso corporeo, allora ha 76 kg di massa magra, il che risulta circa 76 mg al giorno.


TS: È meno di un grammo la settimana di steroidi.
BB: Sì, basta. Parlo di un inizio ed ovviamente il consiglio varierà a seconda se il soggetto ha già preso steroidi in precedenza o meno e di cosa vuole ottenere.
Dove la faccenda si complica un pochino è quando si devono considerare i precisi rapporti per ogni singolo prodotto. È un calcolo grossolano. Quello che non faccio è dire: “Il testosterone è androgeno, quindi fa parte del 30%,e il Deca è anabolico, e, pertanto, costituirà il 70%.” Ogni ormone ha le sue percentuali di proprietà anaboliche e androgene che rientrano nell’equazione.
Poi dobbiamo calcolare il tempo necessario per lo smaltimento di ogni prodotto. Ogni iniezione depot rilascia una quantità X al giorno ed ogni deficit da quel dosaggio ideale sarà compensato con gli orali. Solitamente, dopo avere calcolato le preparazioni depot, ci sarà uno schema a dosaggio discendente per gli orali. Questo a causa della farmacocinetica degli iniettabili – si accumulano costantemente all’inizio a causa dell’effetto di sovrapposizione. Normalmente ci sarà anche una fase di riduzione graduale con gli steroidi ad azione più veloce, come il testosterone proprionato, per esempio.
Per evitare l’inibizione della produzione endogena, talvolta impiego un analogo gonadorelino depot all’inizio del ciclo. Il prodotto che preferisco è il buserelin. Negli USA non si trova, ma trovate il leuprorelin che probabilmente funziona alla stessa maniera. In pratica quei prodotti attenuano l’impatto degli steroidi sulla produzione endogena.
Un altro iniettabile che uso alle volte è il formestane, una potente sostanza contro l’aromatizzazione con leggere proprietà anaboliche. Si trova sotto forma iniettabile da 250 mg. Rimane in circolo per 3-4 settimane. Poi dopo le tre settimane se ne fa una di stacco e durante quella tre iniezioni di HCG. Alla fine della quarta settimana quasi tutta la soppressione sarà stata evitata o corretta.
Nelle seguenti due settimane combino prodotti iniettabili fortemente anabolici, quali il Primobolan Depot e il Winstrol, con androgeni che non aromatizzano come il trenbolone. Quando si usa quel genere di androgeni, ci dovrebbe essere una piccola riduzione del dosaggio perché sono fortemente antigonadotrofici anche se non si convertono in estrogeni. Quando non ci sono, userò di norma il testosterone undecaonato (Andriol) perché se li si distribuiscono nel corso della giornata svaniscono troppo velocemente da squilibrare la produzione naturale anche a dosi ragionevoli. Anche se una capsula è 40 mg, rilascia molto poco testosterone nell’organismo.
Ancora una volta le preparazioni depot come il Primobolan vengono prese al termine delle due settimane per facilitare lo smaltimento, dato che è importante: quando si stacca, si stacca. Non possono esserci i metaboliti dell’ultimo prodotto preso che rimangono in circolo per secoli perché tutto questo contribuisce alla soppressione delle funzioni endogene. Anche il Proviron viene usato perché ha un’elevata affinità con la globulina legante gli ormoni sessuali. Pertanto rende un prodotto più disponibile. E dopo quelle due settimane se ne faranno tre di stacco, durante le quali si usa ATP iniettabile, insulina e magari basse dosi di GH anche. Ho usato quel tipo di ciclo con 3 settimane di uso ed una di stacco, due di uso e tre di stacco negli ultimi due anni con diversi atleti e tanto, tanto successo. La soppressione endogena che hanno riscontrato è stata minima e il rebound veloce, quindi ha funzionato benissimo. Ho avuto modo di vedere come ha funzionato su moltissime persone. Anche i professionisti usano questo sistema.


TS: Cosa pensi della moda recente di fare cicli con due settimane di uso, due di stacco, iniziano con dosi elevate come un grammo al giorno, la scalano un pochino e poi staccano tutto e rimangono con qualche orale?
BB: Ho fatto prove perfino con quel tipo di ciclo breve e ci sono situazioni specifiche nelle quali può funzionare benissimo, soprattutto per atleti che devono sostenere l’antidoping. Un errore comune è credere che usare dosi elevate di sostanze ad azione veloce per brevi periodi di tempo eviterà la soppressione endogena e permetterà di riprendersi velocemente. Non è così. Voglio dire, letteralmente, se inizi ad esempio con il testosterone proprionato, inibirai la tua produzione di testosterone molto prima che con il cipionato. Occorrerà anche più tempo per riprendersi. Io faccio fare molti esami del sangue agli atleti che avranno l’antidoping. In ogni singolo caso nel quale avevano usato grosse quantità di proprionato, la sostanza aveva inibito la produzione endogena per un tempo molto più lungo che se ci avessero inserito qualcosa come il cipionato.


TS: Cosa pensi delle vecchie teorie come il ciclo con schema a diamante, dove inizi con poco e a metà alzi e poi riduci di nuovo verso la fine?
BB: A dirti la verità, non penso ci siano proprio vantaggi nel ridurre gradualmente. Non sembra essere poi così logico. Non ho mai avuto prove dalle analisi che quella tecnica ripristini davvero la produzione endogena o che ne eviti l’inibizione meglio che con una dose fissa. Penso che la miglior cosa sia un breve ciclo e poi smettere.


TS: Ora ti chiederò il tuo parere su certi prodotti che si usano oggi. Arimidex…
BB: Penso che sia un anti-aromatasi molto efficace. Tutte le persone alle quali l’ho fatto usare hanno ottenuto risultati buonissimi. Alcuni di loro sono stati molto male, per un qualche motivo, con un milligrammo al giorno e sono passati ad un milligrammo a giorni alterni ottenendo ugualmente risultati buonissimi.


TS: Cosa dici dell’impiego dell’insulina? Preferisci l’Humalin R oppure l’Humalog, sintetico e ad azione veloce?
BB: Preferisco l’Humalog. Lo trovo più maneggevole, assai più controllabile. Generalmente è un prodotto molto più sicuro e molto più efficace a bassi dosaggi rispetto all’Humalin.


TS: Che dosaggi consigli per l’Humalog?
BB: Anche qui molto dipende dal soggetto. In generale penso che 4-6 UI un paio di volte al giorno vadano benissimo. Con gli atleti impegnati in sport di forza uso un anticatabolico negli ultimi giorni prima di una gara importante. Lo prendono dopo l’allenamento e come prima cosa la mattina dopo esclusivamente per le sue proprietà anticataboliche. È buonissimo nel sopprimere il cortisolo.


TS: Pensi che l’insulina sia il futuro del bodybuilding?
BB: Se usata correttamente, è estremamente efficace ma penso che la sua utilità viene esagerata. Se la usi nel modo sbagliato finisci grasso.
I bodybuilder per colpa dell’insulina hanno più problemi a mettersi in forma. L’ho visto accadere molte volte. È lipogenica – aumenta il volume delle cellule adipose – e molti bodybuilder non se ne rendono conto e la usano troppo a lungo.


TS: Alcune persone dicono che l’ormone della crescita non funziona per niente; altri lo adorano. Tu da che parte stai?
BB: [Ridacchia] Non capisco come qualcuno possa usare l’ormone della crescita e dire che non fa. Ho visto risultati fenomenali in certi individui grazie all’ormone della crescita. Non c’è dubbio, secondo me, e qualsiasi vero esperto là dovrebbe dire le stesse cose. Se hai una qualche esperienza pratica con la gente, non ci dovrebbe essere ombra di dubbio che l’ormone della crescita funziona. per alcune persone è il catabolizzatore di cui hanno bisogno per passare all’agonismo.


TS: Non ne usano a sufficienza?
BB: Sì, è possibile. Sento che alcune persone ne prendono dosi basse. Va bene così perché non possono spendere di più, dicono. Beh, ne posso usare questa quantità, dicono, allora uso questa. Se prendevi 4 UI al giorno e ora ne prendi 2 UI al giorno e non vedi niente, non è un buon rapporto tra prezzo e benefici. Ho avuto esperienza con persone che non aumentavano molto dopo avere impiegato quantità bassissime.


TS: Qual è la dose minima di ormone della crescita che consigli? Hai una marca preferita?
BB: Quattro UI al giorno, insieme agli steroidi. In alcuni dei protocolli che sostengo, dove un atleta deve staccare ed usa l’insulina e tutto il resto, alle volte faccio usare il GH all’inizio. Anche se è a basse dosi, aiuta sempre a mantenere l’anabolismo mentre gli androgeni diminuiscono.
Per quanto riguarda la marca preferita, no non ce l’ho a dire il vero. Ricevo sempre e-mail di persone che dicono che lo usano e non hanno tanti risultati e quest’altro ed erano ottimi. E ci sono mucchi di teorie diverse al riguardo. Quasi tutti gli esperti nei laboratori dicono che le teorie riguardo agli anticorpi che disattivano il GH non sono validi perché si sa che questi anticorpi sono inerti.


TS: È possibile che alcuni atleti possano avere contratto il morbo di Creutzfeldt-Jacob, noto anche come “mucca pazza”, da hHG biologicamente attivo estratto da cadaveri, come si trovava negli anni Ottanta?
BB: Non mi è mai capitato un caso così. Posso ricordare che i bodybuilder all’inizio degli anni Ottanta usavano il Crescormon, che era una forma non ricombinante del KabiVitrum. Penso che forse la percentuale di persona che lo usava nel bodybuilding era troppo bassa per ricavarci delle statistiche, ma chi sa.
Ho visto le pratiche più strane. Un paio di anni fa alcuni professionisti usavano l’ormone della crescita suino. Anche quello veniva da fonti non ricombinanti. Quello che ho visto io era della Sigma Chemicals, quindi era senz’altro non ricombinante. Gli atleti furono piuttosto onesti al riguardo: “No, p buono, sai. Abbiamo risultati. Non tanti come con il normale ormone della crescita, ma qualcosa otteniamo.” Ma purtroppo sembrava che non si rendessero conto dei rischi.
Parlo di tipi che negli ultimi anni sono arrivati tra i primi cinque dell’Olympia.


TS: Si dice che la leucemia di Dennis Newmann sia stata esacerbata dall’uso dell’ormone della crescita. Pensi che qualcosa, sotto sotto, possa accadere in futuro a chi lo usa?
BB: Penso che sia molto probabile. L’ormone della crescita fu il catalizzatore, se la vuoi mettere così. La malattia c’era: era solo questione di tempo, sai. Non credo che potenzi la leucemia. Quando si parla dell’uso dell’ormone della crescita per scopi non medici, è troppo presto per dire qualcosa. Non vedo molte ditte che investono in questo tipo di ricerche, a dirti la verità., perché è una di quelle cose che nessuno vuole sapere.


TS: Cosa pensi della famosa e illegale prostaglandina PGF2a?
BB: La mia esperienza con le prostaglandine è negativa. I professionisti con i quali ne ho discusso non hanno avuto altro che gonfiore e molti dolori ma nessuna crescita dei tessuti. Non è il prodotto da adorare come dicono altri.


TS: Parlando delle iniezioni locali, il Synthol si sta diffondendo moltissimo!
BB: [Sospira] Non penso che sia una pratica molto sicura. Voglio dire, il pensiero di iniettarsi una soluzione non sterile nei muscoli mi fa inorridire, ma pare che lo vogliono fare sempre più persone.
Alcune delle marche più famose sono solo olio MCT. C’è un tizio che lo produce per un altro noto scrittore, per così dire. Quasi tutto è completamente non sterile. Senz’altro si raggiunge un qualche effetto permanente, ma molto di questo è dovuto alla cicatrizzazione dei tessuti e lascia l’utilizzatore assai predisposto a gravi strappi muscolari più avanti nel tempo. Anzi, quasi ogni settimana mi arrivano e-mail su questo, dove le persone si sono strappate i legamenti di bicipiti e tricipiti e cose simili. Le conseguenze più comuni sono che devono rimuovere cisti o pezzi interi di muscoli.


TS: Allora chi usa grosse quantità di Synthol rischia di finire in una situazione terribile tra qualche anno?
BB: Penso che inizieremo a vedere brutte disgrazie a causa del Synthol. Se consideri quegli enormi volumi di olio – centinaia di millilitri che rimangono là per del tempo dopo essere stati iniettati – ci dovrà pur essere un problema prima o poi.


TS: Hai visto su un recente numero di MuscleMag l’intervista con un bodybuilder di New York che aveva braccia di 61 cm circa ed era proprio ridicolo? Lui dice che non usa il Synthol ma iniezioni localizzate e ripetute di testosterone proprionato. Afferma che ciò stira la fascia muscolare, ma non sembra muscolo vero: è tutto gibbosità e asimmetrico.
BB: Ha mucchi di tessuto cicatriziale. L’uso delle iniezioni localizzate di anabolici è piuttosto diffuso ora. Lo è da un paio d’anni e permette davvero di conseguite un qualche grado di crescita localizzata. Ad esempio, invece di prendere due iniezioni da 200 mg di Deca, lo suddividi in 5 da 50 mg. Molti bodybuilder lo fanno, certamente qui in Inghilterra. In media lo fanno per una settimana ogni mese. Le iniezioni locali di testosterone inducono una risposta locale di IGF, quindi questo è un altro meccanismo attraverso il quale funzionano.


TS: A proposito dell’IGF-1, cosa pensi di quel prodotto quasi avvolto di un alone mitico?
BB: Penso che un po’ sia efficace. L’ho visto. Penso che la maggioranza dei bodybuilder non arriverà mai ad usarne una dose ideale per il costo. Personalmente ritengo che una dose ideale possa consistere in qualche milligrammo quotidiano, invece che in microgrammi. Molte ricerche sono state fatte con i bambini usando dosi dai 3 ai 9 mg al giorno, quindi deve essere sicuro se possono farlo con i bambini, no? I bodybuilder lo hanno sperimentato a 50-200 mcg al giorno, ma alcuni ottengono risultati assai notevoli. Credo che abbia del potenziale se viene venduto ad un prezzo migliore.


TS: Al Mr. Olympia dell’anno scorso alcuni atleti erano più grossi ma gonfi d’acqua e non molto densi. Se li osservavi davanti, erano pieni d’acqua e morbidi; da dietro erano incredibilmente striati. Che vuol dire?
BB: Certi bodybuilder lassù usano molte locali quindi perfino quando hanno i liquidi corporei sotto controllo, hanno sempre una ritenzione idrica locale a causa di quelle iniezioni. Cose come il Synthol fanno trattenere acqua in certi punti. Inoltre quegli agenti utilizzati localmente fanno salire in modo massiccio il cortisolo.
Posso capire cosa sta dietro l’antidoping per i diuretici. È logico. Per il colmo dell’ironia., anche se è stato messo per proteggere i concorrenti, ha finito con l’incoraggiarli ad una pratica ancora più pericolosa. Molti di quei tipi troveranno sempre un modo per farsi del male, non importa cosa pensi per proteggerli. Un paio di loro ha una grave patologia renale per colpa dei diuretici.


TS: Usavano molti diuretici un paio di settimane prima e poi li hanno smessi in tempo per passarla liscia al controllo oppure erano le sostanze che espandono il plasma a permettere loro di arrivare al top della forma?

BB: Sai, non ti dicono mai tutto. Le sostanze che espandono il plasma, se impiegate in sicurezza e con cervello, possono funzionare molto bene. È solo questione di usarle con intelligenza. Se dopo averle usate rimani disidratato a lungo, allora possono arrivare i problemi.

TS: I bodybuilder ad alti livelli sono più grossi, anno dopo anno. Che tipo di dosi usano?
BB: Negli ultimi due anni, guardando l’Olympia, la forma dei migliori è peggiorata, veramente. Penso che non sono tirati come un paio d’anni fa. Penso che quando Ronnie Coleman vinse per la prima volta e l’anno prima la forma richiesta [per essere competitivi] comportava una definizione maggiore.
Sui dosaggi, ci sono alcuni del line-up dell’Olympia che hanno ammesso di seguire cicli nell’off-season che si aggirano sui 4000 mg la settimana di testosterone, 2000 mg di Deca e 40-50 Dianabol al giorno.


TS: Cosa hai visto fare di davvero insolito dai bodybuilder di vertice?
BB: Beh, la peggiore aggiunta degli ultimi anni a questo nostro gioco è stata la Nubaina. un prodotto che non ho mai usato e neanche mai spacciato. Non ci credo ed ho incontrato tantissime persone che avevano avuto talmente tanti gravi problemi con la Nubaina – e molti ce li hanno ancora.


TS: Compresi alcuni dei migliori bodybuilder che vediamo nelle riviste?
BB: Sì, mettici anche quelli.


TS: Ho sentito che molti di loro usano pure l’ecstasy.
BB: Sì. È strabiliante. Vengono addotti futili argomenti in favore di quel genere di cose. Che sono anticataboliche o stupidaggini simili. Non c’è posto per quelle cose se si è atleti agonisti.
Alcuni tipi sono ricorsi perfino al Valium. Lo usano e ci si assuefanno. Secondo me è per tutti quegli agenti lipolitici. Sai, le preparazioni per la tiroide e cose simili. Li rende un po’ troppo agitati e allora usano il Valium per dormire.
Lo Xanax è estremamente anticatabolico e l’ho consigliato ad alcuni atleti in orari precisi per ridurre il cortisolo, ma non come pratica consueta.


TS: Cosa pensi del DNP?
BB: Conosco un paio di persone che sono finite all’ospedale per quello. Penso che sia pericolosissimo. Penso che la sua sicurezza a lunga scadenza sia molto discutibile e non lo consiglio a nessuno. Conosco alcuni partecipanti dell’Olympia che lo hanno usato e non lo hanno toccato più una seconda volta.


TS: Cosa pensi del futuro del bodybuilding professionistico?
BB: Non penso che assisteremo ad un’escalation delle dosi di steroidi. Probabilmente qualche novità arriverà dalla tecnologia dei peptidi ormonali, forse cose come l’IGF-1, se il prezzo cala drammaticamente, oppure cose come il fattore di crescita dei fibroblasti ricombinante (FGF). Questo sembra molto promettente per la crescita muscolare localizzata.


TS: I bodybuilder professionisti si preoccupano della salute?
BB: No, non penso che sia una loro grossa preoccupazione. Molti di loro sono fusi, probabilmente per l’impiego di farmaci come la Nubaina. Pensano di fare bene forse perché si vedono in ottima forma.


TS: È vero che molti professionisti fanno orge di droghe alle gare e fanno sesso con tutti i tipi di donne … e di uomini?
BB: Non so se sia vero, ma ho sentito anche io il pettegolezzo. Si sente dire che alcuni dei professionisti rischiano l’espulsione per comportamenti illeciti al di fuori del bodybuilding, soprattutto con i siti Web di gay e cose del genere.


TS: Conoscevi Dan Duchaine. Cosa puoi dirci di lui?
BB: Parlai con Dan in varie occasioni, sia nel passato che in tempi recenti. Dan era un uomo che tirava avanti la sua baracca da solo. Merita tutta la reputazione che aveva. Fu quello che aprì la strada a tutti noi altri. Fu il primo a diventare famoso per quello che faceva. Dan era schietto e conosco molte persone che non ci andavano d’accordo, ma a me piaceva tantissimo. Era sempre gentile con me e dopo poco la sua ultima uscita dal carcere lo portai qua per tenere alcuni seminari.
Ho visto che sapeva tante cose. Non aveva una formazione accademica eppure dimostrò quanto questa sia una scienza precisa e come molte cose possano apprendersi da soli in base all’esperienza.
È una delle persone che più rispetto, insieme a Tony Fitton. Fitton era – ed è ancora – una persona assai competente. Tengo ancora regolari contatti con Tony. Ha quel mix di conoscenza ed esperienza come aveva anche Dan. Ho molto rispetto per Bill Roberts. Sa molte cose e possiede conoscenze preziose sull’aspetto biochimico delle cose. Ci parlo ancora di tanto in tanto. Jim Wright, il quale lavora per Weider, è un buon amico e sa tante cose. Il suo libro, Anabolic Steroids and Sports, secondo me è uno dei migliori sull’argomento.


TS: Cosa pensi di Michael Mooney?
BB: Nutro molto rispetto per Michael Mooney. Ebbi una specie di tragedia personale l’anno scorso e lui mi fece riapprezzare la situazione con quanto il mondo della medicina aveva da offrire. Ti fa capire che ci sono molte cose di questo lato oscuro della medicina che trattiamo noi che potrebbero tornare utili ad altre persone in altri ambienti, persone con malattie terminali, ad esempio. Tanto di cappello a gente come Mike Mooney, che si è dato pena di dimostrarlo.


TS: Le tue attuali tesi sull’alimentazione? So che hai progettato diversi integratori impiegati oggi.
BB: Penso che abbiamo fatto più avanzamenti negli ultimi 2-3 anni che in 20 anni. Per me la sfortuna che deriva dall’eccessiva notorietà degli steroidi è che la gente si sta facendo scettica nei confronti degli integratori. Molti credono che dovrebbero smettere di sprecare tempo e passare subito al doping. Io mi sono proprio perso quegli anni, sai il periodo dell’ingenuità quando credi che inghiottire 200 capsule di fegato essiccato possa farti bene. Oggi abbiamo prodotti migliori ma la gente è ancora molto scettica e penso che sia un peccato. I soli prodotti doping non sono la soluzione.


TS: Che pensi delle ultimissime diete?
BB: Beh, anche qui una cosa che non viene tenuta in conto da molti cosiddetti guru è il sinergismo tra allenamento, dieta e prodotti. Nessuno tiene presente che queste cose vanno di pari passo. Allora qualcuno se ne esce con un metodo d’allenamento e non tiene conto di chi è dopato e di chi invece è natural.
La medesima cosa vale per l’alimentazione. Le diete estremamente iperproteiche sono sostenute da quasi tutti i professionisti non sarebbero di alcuna utilità ad un natural. Io credo molto in percentuali proteiche alte quando il volume d’allenamento è alto, e parlo da istruttore di sport di forza. Per il ciclo di steroidi che ho descritto – tre settimane di uso, una di stacco e poi due di uso e tre di stacco – il fabbisogno proteico varia durante l’intero ciclo. Ad esempio, le proteine si riducono quando l’atleta stacca, dato che non può sintetizzarne più di tante. Ho alcune idee al riguardo e ne farò un articolo, in pratica un approccio totalmente olistico alla periodizzazione.


TS: Cos’altro di entusiasmante sta avvenendo nell’alimentazione?
BB: Una delle più grosse innovazioni nell’integrazione è stata l’esistenza di proteine ad assorbimento lento e veloce, stiamo iniziando a vedere un paio di prodotti basati su questi principi. Inoltre si presta più attenzione alle tecniche di lavorazione e denaturazione delle proteine per conservarne i fattori di crescita. Negli ultimi anni ci sono state date tante fregature dalle grosse industrie casearie che adesso sappiamo che in pratica stanno fuorviando il consumatore per sbarazzarsi di quello che era, per loro, un prodotto di scarto: le proteine del siero del latte.


TS: Quali integratori ti piace consigliare ai tuoi atleti?
BB: Oltre agli integratori proteici, penso che la manipolazione ormonale endogena possa essere raggiunta con l’uso di alcuni prodotti naturali: il tribulus terrestris, ad esempio. Tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta feci molte cose con il Tribestan, portandolo dalla Bulgaria. Io, Tony Fitton e forse Dan Duchaine siamo state i primi tre a portarlo.


TS: Pensavo che fosse stato Emeric Delzig, il concorrente del Masters Olympia.
BB: No, ha iniziato che fino a pochi anni fa. Tony Fitton stesso lo vendeva nel 1985. Vendeva il Tribestan bulgaro originale. Era ed è tuttora un prodotto efficace, ma ce ne sono scorte limitate. Lo portavamo per venderlo a chi staccava in vista dell’antidoping. E il Tribestan era noto tra i pesisti bulgari per mantenere parte dei risultati fino al test.
Sia Jim Wright che io cercammo di trovare altre ditte che potevano produrre un prodotto a base di tribulus al di fuori della Bulgaria. Alla fine ne trovammo uno. Il Tribulus è efficace solo se si usano le parti giuste della pianta e solo due prodotti contengono quelle parti: il Tribestan e il Tribex. Il Tribulus è estremamente efficace ad indurre la produzione di testosterone quando è coltivato in maniera corretta.


TS: Quali altri integratori ti piacciono?
BB: Alcuni pro-ormoni. Penso che a dosi ragionevoli alcuni siano efficaci, come il 4-AD. Il problema è che dopo essere arrivati a megadosaggi – e molte persone ci arrivano – tanto varrebbe usare un leggero steroide. Il ragionamento non torna proprio.


TS: Ci sono altri integratori che ritieni dovrebbero fare parte dell’armamentario del bodybuilder?
BB: Il metossiisoflavone. È un’altra sostanza che io ho introdotto nell’industria degli integratori. Compravo l’ipriflavone dall’Ungheria quando incappai in questo isoflavone sintetico. Venivano fatte delle ricerche come additivo alimentare per aumentare il ritmo di crescita degli animali, ma non ci fecero mai niente. Poi svolsero delle ricerche con persone affette da malattie debilitanti e lo brevettarono in giro per il mondo. Quando il Chinoin venne venduto alla Sanofi, tutte le ricerche terminarono e lasciarono scadere il brevetto. Provammo ad interessarli nella produzione del metossiisoflavone ma senza successo. Alla fine trovammo qualcuno dei Paesi dell’Est europeo che poteva farlo e arrivava da là allora. È un isoflavone estremamente anabolico ed efficace. Lo uso ampiamente con i pesisti e ottengono buoni risultati con esso.”


TS: E cosa dici dei sostitutivi in polvere dei pasti [MRP]?
BB: Guardando alcune delle diete iperproteiche che gli atleti seguono, i MRP sono la soluzione ideale. Dorian, ad esempio, consumava 3 g di proteine per ogni chilogrammo di peso corporeo. Pesando più di 136 kg, volevano dire almeno 450 g al giorno. Metà li ricavava dai MRP e dagli integratori proteici.


TS: Ci sarà mai un prodotto che offra ai bodybuilder natural un’alternativa agli steroidi?
BB: I pro-ormoni sono quasi questo. Vari loro analoghi e nuove tecniche di trasporto possono ridurre leggermente il gap. Legali? Sì. Naturali? Tu cosa pensi?


TS: Quali sono i cinque errori principali che commettono gli atleti dopati?
BB: Dose eccessive troppo presto, non prestare attenzione agli estrogeni, non prendere precauzioni per evitare la soppressione della produzione endogena, non pensare a sufficienza come organizzare il ciclo, non alimentarsi adeguatamente. Molti atleti non agonisti usano gli steroidi come stampelle. Li vedono come facili scelte per potere sgarrare nella dieta.


TS: Come è lavorare con persone che sono tanto dotate dal punto di vista genetico che qualsiasi cosa facciano o non facciano, compreso il doping, il loro corpo risponde in maniera incredibile? Non penso che molti atleti diano a chi è dotato geneticamente il giusto merito o li rispettino per i doni che Dio ha concesso loro.
BB: Hai colto proprio nel segno. A parte i bodybuilder professionisti, ho lavorato con molti atleti, compreso campioni di powerlifting a livello mondiale, concorrenti del World’s Strongest Man e partecipanti dell’Olympia. Un denominatore comune tra tutti loro era il potenziale genetico. Ciò significa che rispondono meglio alla maggioranza degli stimoli e che ci vuole più tempo prima che i loro risultati si fermino. È proprio difficile per molti di loro arrivare al superallenamento. Ho incontrato svariati atleti impegnati in sport di forza, per esempio, che potevano allenarsi due o tre volte al giorno praticamente per settimane di fila senza superallenarsi.
Allenarsi con loro ti fa capire la differenza che può determinare una genetica superiore. Purtroppo gran parte del materiale che gli atleti leggono è scritto da quel tipo di mostri di genetica. Le tecniche per l’allenamento della massa di un partecipante dell’Olympia non sono di alcun vantaggio al tipo medio che vuole aumentare di qualche chilogrammo.


TS: Sei più contento a fare l’allenatore rispetto ai tempi pazzi dello spaccio?
BB: Alle volte mi manca quell’adrenalina che avevi passando la dogana. Almeno adesso non devo guardarmi alle spalle e penso che credo di più in quanto faccio ora. Un’alta percentuale di persone che mi contattano stanno prendendo in considerazione l’eventualità di usare gli steroidi. Probabilmente ne riesco a dissuadere tanti quanti ne preparo.
Penso ancora che questi prodotti siano relativamente sicuri da usare. Molte persone non sanno proprio cosa aspettarsi e forse quello che si aspettano possono ottenerlo senza il doping, senza rischiare la salute. Ho perfino tenuto seminari sulle procedure sicure per i casi clinici di abuso di droghe.
 

Articolo pubblicato con permesso di Olympian's News / Iron Man magazine edizione italiana, Copyright by Olympian's News 1990-2020. 

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