Per anni gli scienziati hanno concordato sul fatto che usare gli steroidi anabolizzanti riduce il numero dei recettori per gli androgeni. Questo è un problema perché il testosterone deve interagire con i recettori cellulari per gli androgeni per poter attivare i processi anabolici nelle cellule. Minore è l’attività dei recettori, minore sarà l’attività cellulare del testosterone.
Gli scienziati hanno congetturato che usare dosi grandi di steroidi anabolizzanti finisce per ridurre i recettori per gli androgeni così da rendere inutili gli steroidi. Tuttavia studi successivi hanno dimostrato che tale ipotesi è sbagliata. Addirittura gli steroidi hanno prodotto l’effetto opposto: hanno attivato recettori supplementari per gli androgeni.
Ciò ha portato alla teoria oggi riconosciuta della correlazione dose–risposta degli steroidi: dosi maggiori di steroidi producono più effetti anabolici delle dosi minori. Addirittura gli studi iniziali che hanno usato dosi piccole di steroidi hanno mostrato una riduzione dell’attività dei recettori per gli androgeni poiché i recettori per gli androgeni sono saturati dal testosterone ematico normale. Questi risultati spiegano perché gli atleti usano dosi relativamente grandi di molti steroidi anabolizzanti: funzionano.
E il testosterone prodotto naturalmente dal corpo? Molti studi mostrano che, a parità di condizioni, avere livelli di testosterone naturalmente più alti predispone un atleta a guadagnare forza e massa muscolare più velocemente. Tuttavia c’è un po’ di controversia riguardo gli effetti dell’allenamento sul rilascio di testosterone. Alcuni studi mostrano che l’allenamento aumenta i livelli del testosterone, mentre altri mostrano pochi o zero effetti. Altri studi ancora mostrano che l’allenamento intenso riduce paradossalmente la densità dei recettori per gli androgeni. Dunque la questione è: l’allenamento con i pesi può sia aumentare il testosterone sia mantenere la densità e l’attività dei recettori per gli androgeni?
Tale questione è stata esaminata da uno studio recente. Sette uomini sani, età media 27 anni, hanno eseguito cinque serie di cinque ripetizioni massimali di leg extension in due occasioni a distanza di 1–3 settimane. Una delle due prove ha coinvolto un protocollo di riposo, che è stato chiamato “testosterone basso”, mentre l’altra ha usato un allenamento con i pesi di grande volume per la parte superiore del corpo, progettato per aumentare il testosterone circolante nel sangue. Durante l’allenamento sono state effettuate analisi del sangue a intervalli regolari per misurare il testosterone ematico. Per controllare gli effetti dell’allenamento sui recettori per gli androgeni sono state effettuate biopsie dai muscoli della parte anteriore delle cosce dei soggetti.
Solo l’allenamento testosterone alto ha incrementato il testosterone sopra i valori a riposo, il 12% in più rispetto alla prova testosterone basso. Durante la prova testosterone basso i recettori muscolari per gli androgeni sono diminuiti del 43%, mentre sono rimasti stabili durante l’allenamento testosterone alto. L’aumento transitorio del testosterone durante l’allenamento testosterone alto ha agito in sole tre ore per mantenere il numero dei recettori per gli androgeni. Dunque allenarsi in un modo che aumenta il rilascio di testosterone mantiene anche l’attività dei recettori per gli androgeni, e ciò massimizza l’effetto anabolico dell’allenamento. Tale allenamento coinvolge almeno tre serie per esercizio, usa periodi di riposo brevi tra le serie e si concentra sui gruppi muscolari più grandi come le gambe e la schiena.
Jerry Brainum
Tratto da Iron Man magazine / olympian's News Maggio 2009
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